L’Inter ammirata fino ad ora è anni luce diversa rispetto a quella vista l’anno scorso. Eppure sembrerà incredibile, ma tra la squadra di Stramaccioni e quella schierata ieri da Mazzarri, l’unico cambiamento era rappresentato da Saphir Taider: buon centrocampista con prospettive ottime per il futuro, ma certamente non il classico fuoriclasse in grado di cambiare le sorti di una squadra. Pare quindi doveroso sottolineare come Mazzarri sia stato determinante per la crescita nerazzurra, ridando motivazioni e una precisa impronta di gioco alla squadra. Dunque grande merito va alle sue scelte tattiche visto che il tecnico toscano è riuscito a trovare per ognuno la perfetta collocazione. A livello individuale oltre allo straordinario Rodrigo Palacio, già a quota 7 reti in campionato, merita grande considerazione la vera arma segreta della truppa nerazzurra: Ricky Alvarez.
La scelta di Mazzarri di collocarlo come mezzala sta sicuramente ripagando; il giocatore corre, lotta su ogni pallone ed è protagonista di giocate di altissima classe. La svolta è avvenuta nella partita contro la Juve, gara in cui rubò palla a Chiellini in contrasto lanciando a rete Icardi. L’Inter si può così godere il giocatore di maggior rendimento dell’intero campionato italiano. Il sesto a livello europeo.
Un’arma ammirata anche nel pomeriggio di ieri: palle perse vicine allo zero, ed il piacere di osservarlo con la sfera tra i piedi. Il capolavoro di Mazzarri sta in quella maglia numero 11. Il primo vero top player dell’Inter che verrà.