Il tribunale dell’ Iarc non si svuota mai. Dopo le carni rosse e lavorate, i prossimi a finire come presunti cancerogeni sulla lista della (non) spesa saranno i più comuni solventi utilizzati nei processi industriali seguiti dal caffè.
Nel 2016, infatti, le prime ricerche previste dall’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) riguarderanno le sostanze impiegate nell’industria e nelle reazioni chimiche, come i bisfenoli, che interferirebbero con gli ormoni umani, o la dimetilformammide. Tra il 24 e il 31 maggio, invece, sotto inchiesta “Caffè e bevande molto calde”. Tra queste, anche l’amata bevanda del Papa: il Mate, infusione tipica del Sud America fatta con foglie di erbe. Quale potrebbe essere la risposta ad una eventuale (e drastico) cambio di menù? L’introduzione del “novel food“, ovvero piatti a base di alghe, grilli e cibi costruiti in laboratorio. Il via libera arriverebbe direttamente dalla sede parlamentare di Strasburgo, tanto che queste “prelibatezze” potrebbero passare da Expo, dove sono già state servite degustazioni di insetti, alle tavole di tutta Europa. A mancare, soltanto l’autorizzazione dell’Agenzia europea sicurezza alimentare.
“Nel mondo oltre 2 miliardi di persone mangiano insetti e stanno benissimo” – ha commentato Paul Vantomme, responsabile prodotti selvatici Fao – “In Italia ci sono problemi sul loro riconoscimento legale, ma nel giro di 10 anni si mangeranno anche qui, magari in aggiunta alla pasta o come farcitura di una pizza ad alghe e meduse”. E per concludere, forse, un buon caffè al ginseng, sempre se l’Iarc ne avrà prima decretato la sicurezza.