La missione principale del radiotelescopio FAST è quella di captare tracce di vita e chissà, con un po’ di fortuna, scovare messaggi provenienti da civiltà aliene evolute. Ad essere oggetto di ascolto da parte del grande orecchio FAST non saranno soltanto le “voci” spaziali ipoteticamente collegabili alla vita. Anche le stelle pulsar saranno oggetto di studio. Infatti, i pannelli del radiotelescopio sono stati progettati per intercettare le onde radio emesse da questi corpi celesti straordinari: stelle densissime e in rapida rotazione, nonché estremamente lontane e misteriose. Il sistema permette di registrare segnali a distanza di miliardi di anni luce, offrendo quindi uno strumento importante per studiare non solo lo Spazio di oggi, ma anche quello dei primi istanti dopo il Big Bang. Superare i confini dell’Universo conoscibile cesserà di essere un’utopia?
Ciò che è certo è che FAST sia il radiotelescopio dei record. Un po’ di numeri? E’ costato al governo cinese più di 1,2 miliardi di yuan (circa 160 milioni di euro), occupa un’area vasta come 30 campi da calcio, è costituito da 4450 pannelli e ha provocato, per motivi di sicurezza, l’evacuazione di oltre 9000 cittadini della zona montagnosa di Guizhou, in cui sorge. Ma, numeri a parte, la novità assoluta è che, nonostante sia totalmente “made in China” l’utilizzo di FAST sarà a disposizione dell’intera comunità scientifica internazionale. Fronte comune per scandagliare il cosmo? Almeno nella scienza la collaborazione è diventata realtà.