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La storia del papà che ha “sconfitto” l’autismo del figlio viaggiando

Franco Antonello, 20 anni fa, aveva un’azienda, ma ha deciso di lasciare tutto quando a suo figlio Andrea è stata diagnosticata una forma di autismo. “Quando la disabilità grave entra in famiglia è come se si scatenasse un terremoto – ha raccontato l’uomo – Solo che è un sisma che dura tutta la vita. Non sai che fare e nessuno ti aiuta”.

Franco ha deciso di creare una fondazione, “I bambini delle fate”, che ha organizzato come fosse un’impresa e che cerca di fornire aiuto alle persone disabili. L’azienda ha sede a Treviso, conta 15 dipendenti, 10 incaricati che si occupano dei rapporti con le azienda e 50 “fate” che si occupano di adesioni private. “Attualmente sono legati a noi 700 imprese e 2.500 privati – ha spiegato Franco – Grazie a queste entrate finanziamo 48 progetti in tutta Italia che riguardano ragazzi con diverse disabilità”.

Il tutto è nato dalla notizia dell’autismo del figlio e da una considerazione: “In Italia la disabilità è un dramma per migliaia di famiglie. C’è la vita quotidiana, che è difficile. Ma anche il futuro, perché quando i genitori vengono a mancare i figli restano soli. Chi ha soldi e cultura si salva, gli altri finiscono nella disperazione più assoluta”. Franco ha sempre coinvolto il figlio nei progetti; il ragazzo viene inoltre seguito da tutor, partecipa al progetto Alba e ha collaborato alla stesura di 2 libri.

Papà e figlio hanno viaggiato per tutto il mondo. Franco non ritiene che viaggiare con un figlio affetto da autismo sia un problema. Andrea, che oggi ha 23 anni, ha imparato molti dai suo viaggi: “La cosa più positiva è che girando il mondo mio figlio ha conosciuto l’amicizia, l’amore e realtà nelle quali la disabilità è considerata solo come un modo diverso di approcciarsi. Così ha costruito la sua autostima e ha capito che autismo non significa solo restare chiusi in una stanza e prendere farmaci”.