Reem Hassan era siriana. Aveva conseguito una laurea in Letteratura, era una pittrice promettente, una splendida giovane che ha sacrificato sogni, carriera e femminilità nel sacro nome della Patria. La sua morte, avvenuta lo scorso agosto, è pressoché passata inosservata: nessun post per tributarne in sacrificio, nessuna bandiera siriana come sfondo della propria immagine del profilo, nessun dibattito politico o avatar stilizzato. Eppure, Reem Hassan non è diversa da tutte le ragazze andate a scatenarsi a suon di musica al Bataclan, né da quelle sedute al tavolo di un ristorante prima di essere freddate, senza alcuna pietà. Né, incredibile ma vero, dalle ragazze che hanno scelto di imbracciare un fucile nel nome dell’Isis, piuttosto che abbracciare la vita.
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La Francia reagisce e bombarda l’Isis: “Saremo spietati”
Dieci caccia francesi hanno sganciato 20 bombe su un feudo dell’Isis a Raqqa, in Siria, secondo quanto affermato dal ministero per la Difesa. È il primo grande bombardamento di una Francia colpita che sarà “spietata” secondo quanto dichiarato dal presidente francese Hollande. Si intensifica intanto la collaborazione tra Francia e Stati Uniti nella lotta contro lo Stato Islamico.
Siria, bombardamento mercato di Douma: 57 morti (VIDEO)
L’esercito siriano ha bombardato il mercato di Douma, a Damasco, provocando almeno 57 morti e centinaia di feriti. Diffuso il video shock.
USA: “Più offensive di terra contro lo Stato Islamico”
Gli Stati Uniti hanno annunciato un importante cambiamento nella loro campagna contro i militati dello Stato Islamico, includendo, oltre a maggiori attacchi aerei, delle offensive di terra che mirano a colpire lo Stato Islamico e altri “obiettivi di alto valore”. Nel frattempo questa settimana si terranno a Vienna alcune discussioni, alle quali forse parteciperà per la prima volta anche l’Iran, sulla guerra in Siria.
USA condannano Putin per il benvenuto ad Assad
La Casa Bianca ha condannato pesantemente la visita a Mosca da parte del presidente siriano Bashar al-Assad. Il presidente russo Vladimir Putin è stato criticato per la scelta di accogliere il presidente siriano con un tappeto rosso, in segno di benvenuto, che però è stato visto dagli Stati Uniti come un contrasto con gli obiettivi russi per una transizione politica in Siria.