Matteo Salvini si schiera contro il reato di tortura. E lo fa (come sempre) con toni accesi e provocatori: “Carabinieri e polizia devono poter fare il loro lavoro. Se devo prendere per il collo un delinquente, lo prendo. Se cade e si sbuccia un ginocchio, sono cazzi suoi”. Infatti, è in discussione in Parlamento un disegno di legge che mira all’introduzione del reato di tortura. Salvini sembra avere le idee chiare sul provvedimento: “Idiozie come questa legge espongono le forze dell’ordine al ricatto dei delinquenti”.
Così oggi è stata indetta una manifestazione nelle città di Roma, Milano e Palermo dal Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), il cui segretario definisce il ddl “un vero e proprio colpo di mano contro le forze dell’ordine e contro chi ogni giorno garantisce la sicurezza dei cittadini”. In realtà, è il capogruppo del Partito Democratico in Commissione Giustizia, Walter Verini, a spiegare il significato del provvedimento: “Quello che deve essere colpito è l’abuso o casi di violenza ingiustificata come, per esempio, quelli alla Diaz su cui, non dimentichiamolo mai, un grande poliziotto come Antonio Manganelli ebbe il coraggio di chiedere scusa”.
Inoltre, la Corte Europea dei diritti umani ha già condannato l’Italia per le violenze del G8 di Genova: la Corte di Strasburgo ha esortato il legislatore italiano a introdurre nel proprio ordinamento il reato di tortura per evitare casi come quello di Genova o di Stefano Cucchi. Secco il commento di Salvini: “La Corte Europea dei Diritti Umani potrebbe occuparsi di altro. Per qualcuno che ha sbagliato non devono pagare tutti”. Poi il leader della Lega Nord aggiunge: “L’attuale capo della polizia, Pansa, non è il migliore capo della polizia”.