Referendum: urne aperte in Grecia. Tsipras: “Democrazia batte paura”

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Oggi, 5 luglio 2015, è una giornata storica: oltre dieci milioni di cittadini greci sono chiamati alle urne per decidere della permanenza della Grecia in Europa. Il quesito del referendum posto al popolo ellenico è il seguente: “Deve essere accettato il progetto di accordo presentato da Commissione europea, Bce e Fmi nell’Eurogruppo del 25 giugno 2015?”. Tsipras e il governo si sono schierati per il No, ma il Paese è spaccato e ogni voto è decisivo: secondo gli ultimi sondaggi saranno solo 40mila voti a far pendere l’ago della bilancia, da una parte o dall’altra. I seggi sono aperti dalle ore 7 (le 6, secondo l’ora italiana) alle 19.

Alexis Tsipras, dopo aver votato, ha definito la giornata di oggi una festa, “perché la democrazia è una festa”. “Si può ignorare la decisione di un Governo, ma non la decisione di un popolo. Da domani apriamo la strada per tutti i popoli d’Europa. Oggi la democrazia batte la paura”, ha aggiunto il premier greco. Intanto scoppia la polemica sui costi dei referendum: 40 milioni di euro. Una cifra importante per un paese che è già ad alto rischio default. Tuttavia, porre il cittadino al centro della vita politica, far decidere il popolo in modo autonomo e sovrano non dovrebbe aver prezzo: la democrazia non ha costi, è “solo” libertà.