Ecco la guida per passare a colpo sicuro il test d’ingresso per la facoltà di Scienze e Tecniche Psicologiche, a numero chiuso in quasi tutta Italia. Al 2013 uno degli atenei che mantengono il numero aperto è sicuramente quello di Chieti, ma quasi in tutta la penisola il corso di studi esige un questionario di selezione. Sicuramente vorrete essere sicuri della fonte delle informazioni che seguono. Tutto ciò che leggerete è stato appurato tramite l’esperienza diretta, indiretta oppure con la personale consultazione di specifici manuali di preparazione alla facoltà in questione.
Venendo alle materie trattate nel test d’ingresso per Scienze e Tecniche Psicologiche, anzitutto va data la giusta importanza alle materie che, tra le altre, daranno maggiore peso ai risultati del test. Con ciò ci si riferisce a quelle portanti, fondamentali della facoltà. La Psicologia nasce dalla fusione di molteplici e disparati campi del sapere: la fisica, la biologia, la filosofia. Queste saranno le materie principalmente sondate dal questionario di selezione, ma non necessariamente quelle maggiormente sondate dal test: bisogna prestare attenzione anche ad altre. Si tratta di quelle che sono richieste in quanto competenze minime di chi si approccia ad uno studio specifico e di livello universitario: lingua italiana, letteratura, una lingua straniera a piacere tra inglese e francese, logica matematica, matematica e storia.
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Possiamo dare per scontato lo studio di materie come fisica, biologia, filosofia, storia, letteratura italiana e matematica, d’apprendimento puramente mnemonico: passiamo ai quesiti più spinosi. Per “lingua italiana” s’intende tre diversi compiti che bisogna esser capaci di svolgere: lettura e comprensione del testo, conoscenza della grammatica italiana e conoscenza etimologica dei termini e dei modi di dire del linguaggio. In altre parole, di quest’area troverete quesiti sui dettagli di un brano da leggere, su come sono formulati alcuni costrutti italiani, forme verbali o eccezioni alle regole ed infine le classiche domande “cosa significa… ?”
Per prepararvi a questo tipo di quesiti è essenziale ripassare la grammatica elementare, in particolare le eccezioni di regole su verbi, sostantivi, aggettivi, etc, nonché testare la vostra attenzione agli elementi di un testo, per poi provare a porvi semplici domande su di esso. Un consiglio utile in quest’ultima situazione è di leggere prima le domande per farsi un’idea di cosa cercare nel testo, in modo da non dover tornare sul brano una seconda volta ed essere sicuri della propria risposta. Per la parte etimologica, un consiglio speciale è di ripassare o, per chi non ne avesse alcuna nozione, darsi una prima infarinatura sui termini più comunemente conosciuti dal latino e dal greco.
Di quest’ultimo basta imparare prefissi e suffissi, che costituiscono già una grande risorsa per le parole derivate. In aggiunta, sono certamente una buona risorsa le parole comunemente ritrovate nella storia antica, utili per decifrare parole come “acropoli” (parte alta della città), “acrofobia” (paura dell’altezza), “filosofia” (amore per la saggezza). Invece, dal latino bisogna attingere ai sostantivi più comuni, come “domus” (casa), “liber” (libro), “bellum” (guerra), etc.
Per quanto riguarda l’inglese, si tratta di quesiti di difficoltà progressiva e variano in tipologia a seconda proprio del livello di bravura. Vanno dal semplice cancellare la risposta sbagliata al riempimento libero (cioè senza scelta di opzioni) di frasi incomplete, seguono brani da completare ed infine quelli da interpretare e sui quali bisogna rispondere a semplici domande. In alternativa all’inglese troverete probabilmente il francese, per il quale valgono le medesime direttive.
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Per quanto riguarda i quesiti logici, dedicheremo ad essi un secondo documento, che potrete consultare anche rispetto alle altre facoltà. Questo, poiché le abilità logico-matematiche sono fondamentali per molti dei corsi di studio triennali disponibili, ma soprattutto perché tenteremo di esplicare lo svolgimento di ciascuna delle varie tipologie. Una puntualizzazione va fatta per quelle materie alle quali potrebbe esser dedicato non più di una domanda: scienze della Terra (o anche geografia astronomica), chimica, diritto. Di queste vi basta conoscere i fondamenti, specialmente per la chimica e la geografia astronomica, mentre per il diritto basta un’infarinatura.
Cercate d’imparare al meglio le materie fondamentali, quelle su cui è incentrata la maggior parte delle domande. Una volta certi di poterle risolvere, non avrà più tanta importanza se non saprete rispondere ad un’unica domanda su una materia secondaria (considerando che ogni risposta errata vi costerà un quarto di punto). Questo è il miglior ragionamento possibile in casi di scarsità di tempo, altrimenti la cosa migliore è sempre prepararsi su tutte le aree di competenza. Un altro consiglio è quello di portare sempre con voi uno dei libri scelti per lo studio: potrete non consultarlo mai oppure in ogni momento libero, ma certamente se lo avrete sempre con voi risulterà utile un ripasso fugace di tanto in tanto.
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