Nuove disposizioni dalla Cassazione impongono a preti e suore di farsi avanti in caso vengano a sapere di violenze e stupri. “Non potranno più invocare il segreto professionale in caso di fatti penalmente rilevanti nell’ambito della loro attività sociale di assistenza a soggetti deboli che, sebbene rientri nella generica missione degli ecclesiastici, non rientra certamente nell’esercizio diretto della fede religiosa, unico ambito per il quale è concesso di evitare di rispondere”.