Essere madri è il mestiere più bello. Generare una vita, vederla crescere dentro di sé e avere l’ onere e l’ onore di mettere al Mondo il proprio bambino è il sogno di quasi tutte le donne. La maternità è un dono prezioso, essere genitrici un ruolo ambito. I figli danno senso alla vita e tutto è meraviglioso, quando le cose vanno per il verso giusto. La vita, però, non sempre regala rose e fiori: vi sono madri che devono affrontare la prova più dolorosa della loro esistenza – sopravvivere alla propria prole – senza avere neanche il diritto di vivere il proprio dolore con dignità e, soprattutto, con la privacy che andrebbe riservata a queste drammatiche circostanze.
Madri sotto assedio, madri sotto accusa: a prescindere che siano o meno realmente colpevoli, le genitrici finiscono sempre più spesso sotto la lente d’ ingrandimento di inquirenti ed opinione pubblica, sottoposte a processi moralisti talvolta fuori luogo. Il caso di Cogne ha fatto scuola in tal senso, con una Annamaria Franzoni trasformata dalla stampa da parte lesa a personificazione del male assoluto. Non sono state risparmiate neanche due madri totalmente innocenti, quella di Sarah Scazzi e quella di Yara Gambirasio, “colpevoli” di apparire troppo – o troppo poco – in televisione. La nuova “madre colpevole” ha in questi giorni il volto di Veronica Panarello, genitrice del piccolo Andrea Loris Stival, 8 anni, trovato cadavere nel ragusano.