Pino Daniele, ipotesi di omicidio colposo. Oggi il giorno dell’addio (FOTO)

Pino Daniele

La vicenda relativa a Pino Daniele sembra non finire mai. Dopo le voci susseguitesi nei giorni scorsi, oggi è stata formulata l’ipotesi di omicidio colposo contro ignoti in merito alla morte per infarto del cantante partenopeo avvenuta la notte del 4 gennaio. Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani ed il pm Marcello Monteleone hanno comunicato che l’autopsia sarà eseguita dopo i funerali di Roma e Napoli.

Le esequie, come voluto dalla famiglia di Pino Daniele, saranno svolte dapprima nel Santuari del Divino Amore a Roma e poi a Napoli, la città natale dell’artista, alle 19 nella Basilica reale di San Francesco di Paola in Piazza del Plebiscito, dove nel 1981 il cantante venne ufficialmente consacrato in un concerto con 200mila persone.

I CARABINIERI INDAGANO – I parenti di Pino Daniele sono stati ascoltati dai Carabinieri nella giornata di ieri insieme ad alcuni amici e alla compagna. L’intento è di far luce sulla morte dell’artista e sulle possibili responsabilità dei soccorsi. Gli investigatori, intanto, hanno messo sotto sequestro la cartella clinica di Pino Daniele all’ospedale Sant’Eugenio.

EX MOGLIE CONTRO COMPAGNA – “Amanda, che era l’unica in macchina con Pino nell’ultimo viaggio, dica tutto quello che sa. Voglio la verità sulla morte di mio marito per i miei figli e per gli altri suoi figli”, dice la seconda moglie di Pino Daniele, Fabiola Sciabbarrasi. Quest’ultima è sicura che Amanda Bonini, ultima compagna del cantante, fosse alla guida dell’automobile la notte in cui si è avuto il decesso. “Non ho rapporti con lei a causa di come è stata gestita questa storia negli ultimi dodici mesi. Non ci parliamo ma io andrò fino in fondo. Quella sera in casa c’erano anche i miei figli Sofia e Francesco e Cristina, l’altra figlia femmina di Pino. E’ stata lei a riaccompagnare a Roma i miei bambini, mentre la ‘signora’ portava in ospedale Pino. Ho letto sui giornali della gomma dell’auto bucata sull’Aurelia ma, non so, questa forse è un’invenzione”. Poi, conclude: “In un primo momento avevo rinunciato all’idea dell’autopsia per evitare un ulteriore oltraggio al corpo del padre dei miei figli. Poi, ieri, sono stati gli inquirenti a chiamarmi per dirmi che forse sarà necessaria per stabilire che cosa è successo e chiarire meglio la dinamica della morte di Pino. I quesiti sono tanti e tutti ancora aperti. Ripeto, voglio solo la verità e la cercherò in tutti i modi”. 

L'uscita del feretro

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