Jean-Claude Juncker e la Commissione Europea hanno pubblicato le proposte dei creditori alla Grecia. Il piano sui cui il popolo elennico è chiamato a votare domenica si articola in 9 punti. Innanzitutto, dal 2015 al 2018 la Grecia dovrà realizzare un avanzo primario crescente. Il surplus primario è semplicemente la differenza positiva tra entrate e uscite: in altre parole, i soldi che entrano nelle casse dello Stato (leggasi, tasse) devono essere maggiori rispetto a quelli che escono (spesa pubblica, principalmente utilizzata per sostenere i servizi sociali). Tale avanzo primario deve essere pari all’1% del Pil nel 2015, al 2% nel 2016, al 3% nel 2017, al 3.5% nel 2018.
Questo obiettivo viene raggiunto attraverso due vie: innanzitutto, una profonda politica di riduzione della spesa pubblica. In secondo luogo, le tasse devono aumentare: l’Iva deve passare al 23%. Ad eccezioni di cibo, acqua, energia ed hotel che devono essere tassati al 13%, mentre teatri, farmaci e libri avrebbero una tassazione del 6%. Il programma europeo prevede inoltre una riforma del sistema pensionistico, norme che rivoluzionino la Pubblica Amministrazione e la Giustizia greca in modo da essere più efficienti, leggi anti corruzione severe. Infine, è necessario secondo l’Unione Europea apportare modifiche al mercato del lavoro e al sistema finanziario, in particolare adeguando la normativa dei debitori insolventi a quella europea.