Si è conclusa la temutissima fase B del piano di assunzioni straordinarie previsto dalla Buona Scuola. A mezzanotte 9mila precari (che si aggiungono ai 29mila già assunti nelle prime fasi) si sono ritrovati una mail e il tanto atteso responso. Il rischio era quello di essere assunti a tempo indeterminato in una qualunque provincia del territorio nazionale, vicina o lontana da casa. La risposta dovrà essere data entro 10 giorni, senza possibilità di mediazione: prendere o lasciare.
Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini spiega che, dei 9mila nominati, 2mila sono stati assunti fuori dalla propria provincia ma nella propria regione: si tratta quindi di una “mobilità ridotta”. Tuttavia, non vale lo stesso discorso per i restanti 7mila precari assunti: questi per ottenere la cattedra dovranno spostarsi verso Nord. Due le destinazioni principali: Lombardia e Lazio. Secondo il ministro, si tratta comunque di un numero ridotto, inferiore rispetto ai 7.700 dell’anno scorso. Ma con una sostanziale differenza: nel 2014 i precari si spostavano come supplenti, mentre quest’anno si spostano come docenti di ruolo. E’ opportuno ricordare comunque che i primi 29mila precari sono stati assunti nelle propria provincia, senza subire alcuno spostamento.
Facendo due conti, sono state assunti in totale 38mila precari (29mila nelle prime fasi, 9mila nella fase B). Il numero è inferiore rispetto alle 47.206 indicate nel Piano dal Governo: questo significa che circa 10mila precari non hanno presentato richiesta, scegliendo quindi di rimanere precari. L’attenzione si sposta ora sull’ultima fase, che prevede l’assunzione di oltre 55.000 precari nell’organico di Potenziamento. Questi verranno assunti a novembre, in accordo con le esigenze espresse dalla scuole: queste dovranno essere comunicate al sistema informativo dal 21 settembre al 5 ottobre.