Fecondazione assistita, stop a divieto selezione embrioni

Fecondazione, stop selezione embrioni

La Corte Costituzionale dichiara ufficialmente decaduto il divieto di selezione degli embrioni. Secondo la sentenza, infatti, da oggi sarà possibile sceglierli al fine di evitare l’impianto di embrioni affetti da gravi malattie trasmissibili, nello specifico le patologie facenti riferimento ai criteri di gravità illustrati nella legge 194 sull’aborto.

La suprema Corte ha ritenuto sensata la questione sollevata dal tribunale di Napoli: la decisione, infatti, arriva in seguito alla bocciatura della Legge 40 in cui non era consentito il ricorso a tecniche di procreazione assistita a coppie portatrici di malattie genetiche. “Al fine esclusivo della previa individuazione di embrioni cui non risulti trasmessa la malattia del genitore comportante il pericolo di rilevanti anomalie o malformazioni (se non la morte precoce) del nascituro in merito al criterio normativo di gravità”. Quindi, “quanto è divenuto così lecito, per effetto della suddetta pronunzia additiva, non può dunque – per il principio di non contraddizione – essere più attratto nella sfera del penalmente rilevante”, si legge nella nota.

La questione di legittimità era stata sollevata facendo riferimento all’articolo 13. Questo sanziona penalmente anche la condotta del medico che consente il trasferimento nell’utero della donna di embrioni sani o portatori di malattie genetiche. Il presidente della Società italiana di fertilità e sterilità, Andrea Borini, ha affermato: “Non ho mai pensato che fosse un reato scegliere di impiantare nelle donne embrioni sani anzichè quelli malati. La nuova sentenza della Corte Costituzionale mette nero su bianco ciò che i centri italiani fanno già da un po’ di tempo”.