Le Nazioni Unite hanno annunciato di sperare di riuscire a portare aiuti umanitari in diverse aree assediate della Siria entro le prossime 24 ore. La decisione è stata presa poco dopo il raggiungimento di un accordo sulla volontà, da parte delle grandi potenze mondiali, di fare pressione per porre fine alle ostilità entro una settimana.
Alcune città siriane sono state escluse dalla distribuzione di aiuti umanitari per oltre un anno a causa dei conflitti nelle vicinanze. In quasi 5 anni di conflitti, più di 250 mila persone sono state uccise, mentre gli sfollati sono 13,5 milioni. “Il sistema nelle Nazioni Unite è stato adeguato per distribuire gli aiuti ovunque – ha affermato il portavoce dell’Onu Ahmad Fawzi – soprattutto nelle aree assediate, ed è esattamente di questo che parleremo oggi: come cominciare e quando cominciare.” Poi ha aggiunto che potrebbero agire già domani, inoltre subito dopo l’incontro si prenderanno delle decisione per far arrivare gli aiuti, in particolare nelle zone sotto assedio.
Il progetto di distribuire gli aiuti umanitari è parte di un pacchetto di misure concordate dai 17 membri del Gruppo internazionale di sostegno alla Siria (ISSG) venerdì a Monaco. Il gruppo ha convenuto nel cercare una “cessazione delle ostilità” a livello nazionale in Siria per attuare le misure nell’arco di una settimana. Il fermo non sarà applicato alla lotta contro il gruppo jihadista dello Stato Islamico e ad al-Nusra Front. Il governo siriano non ha ancora risposto, anche se una coalizione ribelle ha accolto l’annuncio congiunto del Segretario di Stato statunitense John Jerry e del ministro per gli Esteri russo Sergej Lavrov. La decisione arriva in un momento in cui l’esercito siriano, sostenuto dalle offensive aeree russe, avanza nella provincia di Aleppo. La mossa minaccia di circondare decine di centinaia di civili in parti della città controllate dai ribelli.