Vita

La vita 3,5 miliardi di anni fa sulla Terra

La vita 3,5 miliardi di anni fa sul pianeta Terra prendeva forma e i piani organizzativi di quella che sarebbe stata nel volgere di due miliardi di anni, sul finire del Precambriano, la radiazione evolutiva, ossia la grande esplosione di vita, la diversificazione delle forme come oggi conosciamo, procedeva in un ambiente stremo, ostile, totalmente diverso dalla biosfera odierna. Per un paleontologo non sempre è facile trovare le tracce della vita estinta e men che meno risulta immediata la scoperta di fossili soprattutto quando si tratta di strutture biologiche estremamente fragili e microscopiche come gli organismi unicellulari.

Nella manualistica della evoluzione biologica i Procarioti, cui si riconducono le diverse specie di batteri presenti sul pianeta, alcuni di indubbia e necessaria utilità per l’uomo, altri innocui organismi saprofiti, che vivono contribuendo alla stabilità degli ecosistemi, altri ancora potenziali patogeni, avrebbero colonizzato per primi le lande deserte e polverose del pianeta e le pozze d’acqua degli oceani in formazione, lasciando scarsa “memoria” di se.

Una recente scoperta avvenuta nelle rocce del Pilbara Craton, una formazione geologica antica di qualche miliardo di anni nell’Australia occidentale, avrebbe restituito la prova di una diversificazione antica, precoce della vita unicellulare, rappresentata da campioni di cinque specie di ancestrali Procarioti, tra cui specie in grado di consumare il metano come cibo o di produrlo, altre in grado di svolgere la fotosintesi, grazie alla quale viene immesso nell’atmosfera l’Ossigeno, gas fondamentale per la vita attuale.

Grazie all’impiego di strumenti di investigazione sofisticati come gli spettrometri di massa, i ricercatori hanno rilevato la presenza di radioisotopi del Carbonio, l’elemento chimico di cui essenzialmente è costituita la materia vivente, in particolare tracce di Carbonio-1 e Carbonio-13.  L’individuazione delle due sostanze chimicamente identiche, differenti soltanto per la loro massa relativa, sono prova della presenza nei campioni di roccia di attività biologica.

Questa diversificazione precoce della vita cellulare sulla Terra è la riprova secondo gli autori della ricerca, che hanno pubblicato gli esiti della loro attività sulla rivista Pnas, di come l’evoluzione biologica verosimilmente abbia intrapreso un cammino similare in altre parti dell’Universo ove sono maturate le circostanze ambientali adeguate, ma soprattutto che esse potrebbero essersi manifestate secondo la stessa procedura radiativa.