Luigi Di Maio è tornato nella “sua” Pomigliano d’Arco in veste di vicepremier in occasione del convegno “Merito e innovazione” e, tra una polemica e l’altra, ha colto l’occasione per rispedire al mittente qualsiasi ipotesi di crisi nei rapporti con la Lega, confermando di fatto che l’attuale maggioranza continuerà ad essere unita per guidare il Paese, essendoci diversi punti su cui c’è una piena unità di intenti.
Giunto nella cittadina campana, prima di recarsi al liceo Imbriani che ha frequentato quand’era studente, il ministro del lavoro si è fermato a rispondere alle domande dei giornalisti, chiarendo fin da subito che “il governo non è in discussione”, giacché ad oggi l’unico motivo di attrito riguarda delle tematiche sulle quali storicamente Movimento 5 Stelle e Lega sono sempre stati piuttosto distanti. Dunque, per l’esponente pentastellato è importante che la maggioranza continui a lavorare su tutte quelle questioni su cui c’è pieno accordo (esclusa la Tav in Val di Susa), elencando una serie di opere sulle quali intervenire, tra le quali l’Asti-Cuneo, la Roma-Pescara, la Roma-Matera per garantire maggiori collegamento con la capitale della cultura 2019 e anche la Tav Catania-Palermo.
D’altronde, per Di Maio in questa fase è opportuno che l’alleanza Lega-M5S vada avanti per evitare che si apra una crisi che farebbe tornare al governo “quelli della Fornero e del Jobs-Act”. In merito alla spinosa questione Diciotti, il vicepremier grillino ha spiegato che il Movimento 5 Stelle è sempre stato contrario all’immunità, ma in questo caso la vicenda è diversa, e per tale ragione una decisione verrà presa solo dopo il dibattito in giunta e le audizioni. Il ministro del lavoro ha anche rivelato che ben presto, insieme al premier Conte e al ministro dei trasporti Toninelli, presenteranno una memoria che dimostrerà come tutte le decisioni siano state prese di comune accordo.
Non è mancato un breve passaggio sulla notizia relativa alla sospensione della scorta per il giornalista Sandro Ruotolo, definita da Di Maio un provvedimento assurdo. Il politico campano ha chiarito che questa decisione va presa esclusivamente dai tecnici, i quali sono gli unici in grado di valutare se il giornalista napoletano corra o meno dei pericoli e, qualora fosse stata fatta una scelta imprudente, la scorta andrebbe ripristinata al più presto.
Il ritorno di Luigi Di Maio a Pomigliano e soprattutto alla sua ex scuola è stato accompagnato anche da una polemica legata ad un presunto divieto imposto agli studenti di porre delle domande al vicepremier. A tal proposito, prima di entrare nell’auditorium dell’edificio, il ministro del lavoro ha voluto incontrare proprio i rappresentanti degli studenti, mentre il preside Domenico Toscano ha chiarito di non aver mai minacciato gli alunni, ma di avergli chiesto semplicemente di “mantenersi nel solco della civiltà”.
Patrizia Gallina