Insulti e proclami: M5s a testa bassa contro il sistema

grillini_contro_il_sistema
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Nell’ultima settimana il Movimento 5 stelle si è reso protagonista di una impressionante serie di attacchi all’assetto istituzionale del nostro Paese. Aveva cominciato il grillino Sorial, il quale aveva chiamato “Boia” il presidente della Repubblica, era seguita la richiesta di impeachment contro lo stesso Napolitano fino ad arrivare alla bagarre seguita all’approvazione del decreto Imu – Bankitalia e alla guerra di insulti e attacchi portata avanti contro Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati.

Ma cosa vogliono Beppe Grillo e i suoi? La riforma elettorale che sta prendendo forma sull’asse Berlusconi – Renzi ha spiazzato il M5s, poiché il sistema si sta riformando e, per propria scelta, i cinque stelle sono fuori dai giochi. Questo elemento nuovo nel gioco politico sta togliendo linfa al messaggio di Grillo e i suoi seguaci ed essi sentono la necessità di sparare a zero sul sistema per trovare un nuovo spazio di manovra e un nuovo messaggio da mandare agli elettori.

Il gioco al massacro posto in essere dal M5s è del tutto incomprensibile da parte di tutti coloro i quali capiscano un minimo di politica. Il popolo italiano nel suo ventre è moderato ed è lontano anni luce dagli estremismi, quindi questa strategia, porterà danni importanti alle fortune politiche di Grillo. Inoltre già molti di coloro i quali hanno votato i grillini alle precedenti politiche, sono delusi all‘assoluta mancanza di pragmatismo dimostrata dagli eletti del movimento a cinque stelle, i quali non hanno portato a termine nessuno dei punti programmatici che avevano illustrato durante la campagna elettorale. Del resto la pochezza strategica del movimento di Grillo si era palesata durante il periodo successivo alle elezioni: se avessero votato Prodi presidente della Repubblica o favorito la nascita di un governo Bersani, con il potere di condizionarne l’agenda delle priorità rappresentano degli errori da dilettanti. Grillo poteva cambiare la storia del Paese, ora grida alla luna sperando che tutto si sfasci per governare sulle macerie future del nostro Paese.