Domenica 17 marzo è ufficialmente iniziata la nuova era del Partito Democratico con Nicola Zingaretti nel ruolo di leader. Durante l’Assemblea Nazionale tenutasi nel salone dell’Hotel Ergife è stata ufficializzata la vittoria alle primarie del politico romano, che si è aggiudicato il successo con il 66% delle preferenze, sopravanzando Martina fermatosi al 22% e Giachetti al 12%.
Il nuovo segretario del PD, durante il suo primo discorso ufficiale, non si è nascosto nell’affermare che si dovrà procedere con profondi cambiamenti per rilanciare le sorti del partito. La prima novità riguarderà proprio lo statuto, nel quale verrà inserita una nuova norma che separerà il ruolo di segretario da quello di candidato premier: una svolta che prende le distanze da quanto accaduto di recente con Matteo Renzi. L’elezione di Zingaretti sembra aver riportato una ventata di ottimismo in tutto l’ambiente: da un lato, infatti, ci sono gli ultimi sondaggi che evidenziano una piccola ripresa, e dall’altro c’è la soddisfazione degli ex storici esponenti diessini che sperano di poter tornare ad avere voce in capitolo. Ma anche i renziani inossidabili come Guerini, Lotti e Boschi si sono mostrati sorridenti e fiduciosi.
Nicola Zingaretti ha dichiarato che punterà a guidare un Partito Democratico più aperto ed empatico, in grado di avvicinare tutti coloro che in questi ultimi tempi hanno sofferto le conseguenze della crisi. Prendendo ancora una volta le distanze da chi l’ha preceduto, ha sottolineato di voler superare una volta per tutte i personalismi e il “correntismo esasperato”, varando una linea costituita dal confronto tra le proposte e le idee di tutti. Il primo passo del nuovo PD è stata anche l’elezione di Paolo Gentiloni come presidente, e di Luigi Zanda nelle vesti di tesoriere: una votazione appoggiata da quasi tutti i membri del partito, ad esclusione dei delegati di Giachetti che si sono astenuti dall’esprimere le proprie preferenze.
L’ex premier Gentiloni, che ha sostenuto caldamente la candidatura di Zingaretti, ha immediatamente fissato in alto l’obiettivo, dicendo con forza che bisogna “tornare a vincere”, andando ben oltre il target imposto dal Presidente della Regione Lazio, secondo cui in questa fase bisogna innanzitutto sopravanzare il Movimento 5 Stelle.
Nel suo primo intervento all’Assemblea Nazionale come segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti ha voluto mettere subito in chiaro quali saranno gli obiettivi programmatici da seguire: “Serve più riformismo – ha affermato – Dobbiamo rimettere al centro la giustizia sociale, perché la lotta alla povertà è la condizione per stare meglio tutti”. Sulla scorta delle sue parole, l’esponente politico capitolino ha aggiunto che il PD non solo dovrà concentrarsi sullo spinoso tema del lavoro, ma anche sulle infrastrutture, sul welfare e sulla sanità, senza dimenticare l’ambiente. E proprio a questo punto è arrivata l’apertura agli elettori dei pentastellati: il Governatore del Lazio, infatti, rivolgendosi direttamente a loro, ha detto che se ci stanno ripensando, c’è ancora tempo per tornare sui propri passi e per cambiare.
Infine, guardando ai prossimi impegni elettorali, Nicola Zingaretti ha innanzitutto ricordato l’importanza delle Europee quando il Partito Democratico si ritroverà accanto a +Europa nel Parlamento europeo per contrastare i sovranisti, ma poi ha anche aggiunto che prossimamente si riaprirà la sfida elettorale in Italia, perché “il governo non reggerà”.
Patrizia Gallina