La Camera comincia a lavorare all’attuazione dell’autonomia della scuola. Gli emendamenti presentati ammontano a 750, l’Aula ha già approvato l’articolo 1 del provvedimento, il voto finale sarà mercoledì. Matteo Renzi interviene sulla riforma, dopo il video a difesa della buona scuola e un giorno di silenzio, e vuole “discutere del merito”, comunica che “è tempo di decidere” e spiega che dopo le innumerevoli lettere da parte di professori, il suo atteggiamento è cambiato.
Renzi insiste con l’assumere un diverso modello di scuola e afferma: “Non esiste che dal ddl prendo le assunzioni e non cambio il modello scuola, perché diventerebbe un grande ammortizzatore sociale per i precari”, il premier continua assicurando centosessantamila assunzioni in questi due anni e promette di impegnarsi perché si possa entrare solo per concorso. Matteo Renzi, che dice di essere molto lieto della discussione sulla scuola, sostiene a Radio Anch’io:” Per la prima volta ci sono più soldi per la scuola, certo vogliamo darli non in modo indiscriminato. Nessuno tocca gli stipendi di oggi ma se ci sono soldi in più, premiamo di più chi è stato più bravo. Chi l’aveva fatto prima? – continua – Nessuno”. Accusa poi il sei politico, bollandolo come “un fatto culturale”.
I sindacati hanno organizzato alle 16 al Pantheon un’assemblea alla quale tutti i parlamentari sono invitati e a cui saranno presenti alcuni esponenti della sinistra democratica. Il Garante degli scioperi ha ieri definito “illegittima” una possibile protesta che preveda il blocco degli scrutini, temendo anche l’ipotesi di precettazione. Tale ipotesi però è stata etichettata dal premier come “prematura”. Scende in campo anche la Cei, che dichiara di non voler arrivare al “muro contro muro”. Il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino sottolinea come non si stia guardando alla scuola dal punto di vista dei ragazzi, i veri protagonisti.