NEW YORK – Venerdì 25 settembre il pianeta si è dotato di una nuova road map per lo sviluppo, in occasione della prima giornata dell’Assemblea generale delle Nazioni unite che si svolgerà a New York fino al 27 settembre. Dopo aver stabilito gli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM) per il periodo 2000-2015, sono ben 17 gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) che dovranno permettere di costruire il futuro di 8,5 miliardi di abitanti sulla Terra da qui a quindici anni. Per le Nazioni unite si tratta di mettere fine alla povertà entro il 2030 e di “trasformare le vite preservando il pianeta”.
Quindici anni dopo l’adozione degli OSM, si sono registrati importanti progressi, per esempio con il dimezzare il numero di bambini che non vanno a scuola, la diminuzione di più della metà delle situazioni di estrema povertà, passando da 1,9 miliardi di persone nel 1990 a 836 milioni nel 2015, o ancora nella lotta contro la fame e la sotto alimentazione. Se l’obiettivo di ridurre del 50% il numero di persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno (1,12 euro) è stato raggiunto nel 2010, bisogna anche sottolineare l’impatto del progresso in Asia dell’Est e in particolare in Cina. Lo sviluppo economico del Paese ha avuto un ruolo importante , così come la decisione di assicurare una base di protezione sociale per la popolazione. Nel 2012, il 99% della popolazione cinese beneficiava di un’assicurazione sanitaria di base. Quando questi progressi toccano un Paese che conta 1,4 miliardi di abitanti, si può facilmente comprendere l’impatto sulle statistiche internazionali.