La storia choc di Simona: “Sono incinta e vivo per strada”

 

simona torino

Capita di leggere storie come questa che spezzano il cuore, che indignano, che fanno riflettere. Capita di accendere la TV e fermarsi ad ascoltare, nel corso del tipico contenitore pomeridiano, una vocina flebile di donna che racconta il suo dolore da un letto d’ospedale. Capita di pensare e domandarsi come mai in una Nazione, la nostra, che sprizza solidarietà da tutti i pori per chi viene da lontano, debbano venire alla luce vicende assurde come quella della povera Simona.
Simona “abbandonata” dai parenti, Simona che non gode della grande generosità che Stato, Chiesa ed Istituzioni serbano invece ai numerosi migranti che giornalmente sbarcano nei vari porti di Calabria e Sicilia, Simona che non abita in un paesino povero e senza mezzi del sud ma in una città del nord, grande e con tante possibilità come Torino. Simona che aspetta un bambino, il suo quinto figlio, e che vive con il terrore che possa essere preso e dato in adozione.
Una vita vissuta pericolosamente: Simona ha trent’anni, alle spalle compagni di vita sbagliati e storie finite male il cui frutto sono stati cinque figli, quattro dei quali (due maschi e due femmine) dati in adozione. Simona avrebbe anche una famiglia che potrebbe aiutarla ma con la quale, a quanto pare, ha chiuso i ponti. Ed allora non le resta che vivere così, trascorrendo le mattinate a dormire su un bus perché di giorno è più sicuro che di notte; lavandosi presso le docce pubbliche di via Genova e trascorrendo le sue notti in una sala slot  di un bar notturno in via Madama Cristina. Simona e la sua storia non sono passati inosservati ai giornalisti e la tragica vicenda che la riguarda è finita dalla carta stampata alla televisione. Durante la puntata del 19 ottobre di “Pomeriggio 5”, la conduttrice Barbara D’Urso ha potuto parlare con la trentenne, ricoverata momentaneamente in ospedale.

Una sola ecografia in sei mesi: le telecamere di “Pomeriggio 5”  hanno raggiunto Simona in ospedale e la giovane futura mamma al sesto mese di gravidanza ha così potuto raccontare la sua triste storia. Tra un cornetto ed un toast offerti dal barista e dai vari clienti decisamente più misericordiosi di chi dovrebbe esserlo per lavoro e vocazione, tra una dormita occasionale sul solito sgabello ed il viaggio mattutino in bus sino a mezzogiorno, Simona si lascia scappare che in questi sei mesi ha fatto solamente una ecografia e che teme di doversi recare in ospedale per partorire perché, una volta nato, il bambino le potrebbe essere tolto e dato in adozione di nuovo, per la quinta volta. Barbara D’Urso ha promesso che ritornerà sull’argomento, riportando le sue telecamere in ospedale da Simona e cercando di contattare le istituzioni, affinché questa ragazza madre possa avere un aiuto concreto senza dover temere che le venga portato via, tra tre mesi dopo il parto, il suo piccolo.