Coma – Avellino. Carolina Sepe è entrata in coma il 25 agosto scorso, quando un vicino di casa ex-guardia giurata irruppe nella giardino dei genitori della donna e sparò numerosi colpi di pistola con l’intenzione di colpire il padre di Carolina. Uno di quei proiettili vaganti arrivò al cranio della 25enne, che allora era già alla decima settimana di gravidanza, tanto che il sesso della creatura che porta in grembo ancora non era noto. Intanto, Vincenzo Sepe, il padre della donna, morì a 47 anni e di lei, che non poté presenziarne i funerali, non si sapeva cosa sarebbe stato, date le gravi condizioni in cui versava al momento del trasporto d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Napoli. Dopo questi quattro mesi di continuo monitoraggio, trascorsi a chiedersi se le condizioni di Carolina si sarebbero aggravate e se la piccola si sarebbe salvata, finalmente i medici hanno operato con parto cesareo e la piccola Maria Liliana, che pesa appena un chilo e ottanta grammi, è nata pienamente sana. L’intervento, durato pochi minuti, non ha portato complicazioni né alla madre, né tanto meno alla bambina, che fin dal primo vagito è stata trasportata nel reparto di terapia intensiva neonatale perché nata prematura e che ora è tenuta in incubatrice fino alla fine del periodo d’osservazione solito.