L’attentato a Parigi non è stato l’11 settembre della Francia, secondo quanto affermato dall’Isis, ma un 13 novembre che cambia il destino del mondo occidentale. È iniziata la guerra allo jihadista della porta accanto. Si tratta di uno scontro per la sopravvivenza della cultura occidentale e delle regole civili che non si può combattere riempiendo le città di soldati armati fino ai denti. Avrà la meglio colui che riuscirà ad applicare le leggi e farle rispettare da anche da coloro che vengono accolti, anziché seguire ciecamente la legge del taglione. La società multietnica è il destino, ma bisogna viverlo senza le angosce perché il futuro è adesso.
EDITORIALI
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