La notizia è giovane
L’Ospedale Santa Chiara di Trento è stato il primo ospedale in Italia a sottoporre una bambina di 9 anni a un trattamento innovativo per curarla dalla rara forma di tumore che l’aveva colpita. La piccola è stata la prima paziente in Italia a sperimentare la proton therapy, un trattamento che si basa sull’uso di fasci di protoni e che comporterebbe meno effetti collaterali e possibili pericoli per i pazienti malati di tumore.
Un team di studiosi americani dell’Università di Harvard e dell’Università Northwestern ha sviluppato un test in grado di predire con assoluta certezza se entro una decina di anni si svilupperà la malattia. L’esame si basa sull’analisi dei telomeri, ovvero le porzioni terminali dei cromosomi, che nei soggetti in cui si svilupperà il cancro presentano un accorciamento rapido e precoce.
Le nuove, incoraggianti statistiche diffuse dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) al Senato parlano chiaro. Dal 1996 la mortalità per cancro si è abbattuta del 20%, mentre cresce sensibilmente il tasso di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi dei tumori più aggressivi e comuni.
La “malata immaginaria 2.0” finge di avere il cancro per superare un esame senza fatica. Accade alla “Federico II” di Napoli, dove la ragazza è stata sbugiardata da una “vera” paziente oncologica, sua collega
Testata con successo a Carpi la cuffia Paxman, che sfrutta i benefici del freddo per proteggere il bulbo capillare dai devastanti effetti collaterali della chemioterapia
