Cancro, in Italia si guarisce sempre di più: 6 su 10 riescono a sconfiggerlo

AIOM

Benché resti una delle principali cause di morte nei paesi industrializzati e, soprattutto, instilli sempre moltissima paura tra la gente, basti pensare al paziente emiliano con un tumore da 13 kg che non si faceva visitare perché terrorizzato dalla diagnosi, il cancro è una malattia che si può sconfiggere, sempre di più. In particolar modo in Italia, ove le recenti, incoraggianti statistiche collocano il Bel Paese ai primi posti in Europa sotto il profilo della sopravvivenza.

I dati, diffusi in seno al convegno nazionale dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) sullo “Stato dell’Oncologia in Italia”, svoltosi ieri a Roma nell’aula del Senato, parlano chiaro. Più della metà dei pazienti che ricevono l’infausta diagnosi, oggi riescono ad uscire dall’incubo e guarire completamente dalla malattia, nello specifico il 63% delle donne ed il 57% degli uomini. Percentuali elevate che segnano rispettivamente un +10% ed un +18% se paragonate ai dati dei primi anni ’90 (le statistiche si riferiscono all’intervallo tra il 1992 ed il 2007).

A sottolineare ulteriormente i progressi compiuti dalla scienza e finanche dei programmi di sensibilizzazione alla diagnosi precoce, sono i numeri relativi ai tassi di sopravvivenza a cinque anni dalla scoperta delle tipologie di cancro più diffuse, ovvero quello del colon retto (63% per le donne e 64% per gli uomini), del seno (87%) e della prostata (91%). Rispetto al 1996 la mortalità è scesa nel complesso del 20%, pur considerando che i casi di tumore diagnosticati nel 2014 sono stati circa 365.500, praticamente mille al giorno, dei quali il 54% a uomini (196.100) e 46% donne (169.400).

Nonostante la bontà di questi numeri, esposti alla presenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ci sono diversi punti oscuri che potrebbero migliorare ulteriormente la situazione, come hanno sottolineato a più riprese Carmine Pinto e Stefania Gori, rispettivamente presidente e segretario nazionale dell’AIOM. Tra essi, vi sono le liste d’attesa sempre troppo lunghe per effettuare uno screening (più di 5 milioni di italiani, nel 2013, hanno eseguito test per le tipologie di cancro più comuni), costi di ricovero sensibilmente diversi tra Regione e Regione, uno sviluppo troppo lento delle cosiddette reti oncologiche regionali, una percentuale di esami definita impropria e costose terapie non sempre efficaci. Lo stanziamento di fondi adeguati per la ricerca scientifica, sin troppo bistrattata in Italia, e il progresso nella medicina personalizzata rappresentano un ulteriore passo avanti per sconfiggere definitivamente il cancro.