A Blind Legend: quando un videogame diventa opera sociale

a blind legend

 

Il videogioco come opera sociale, utile per sensibilizzare ed avvicinare il grande pubblico ai problemi legati agli handicap e proporre nuove possibilità di integrazione. E’ questo lo scopo che la DOWiNO, casa di produzione francese per lo sviluppo di “Serious Games, App e Films per il cambiamento” intende raggiungere. L’ ultimo nato in casa DOWiNO è una vera e propria piattaforma di gioco per non vedenti, scaricabile su smartphone, tablet ed altri dispositivi mobili a partire da inizio 2015. Il nome del gioco, emblematico sotto tutti gli aspetti è “A Blind Legend”: un videogame che mira a scatenare l’ immaginazione dei non vedenti, ma anche di tutti coloro che sceglieranno di testare la demo del gioco, mettendosi in discussione attraverso l’ utilizzo di 4 dei 5 sensi posseduti dai “normodotati”.

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Fiero del progetto di “A Blind Legend” il co-fondatore di DOWiNO Pierre-Alain Gagne, che ha raccontato ad una nota testata giornalistica nostrana tutte le difficoltà legate alla produzione di un gioco per non vedenti. “La prima avversità è stata di ordine finanziario. Il progetto era nuovo, particolare, poteva spaventare i finanziatori, quindi abbiamo deciso di lanciare una campagna sulla piattaforma europea di crowdfunding Ulule“. “A Blind Legend” è stata un’ opera monumentale anche dal punto di vista tecnico, come Gagne tiene a sottolineare. “A livello tecnico, generare suoni e rumori 3D in tempo reale è complicato, molto complicato. E poi c’è il game design: come è intuibile, non avendo immagini, abbiamo dovuto lavorare cercando su soluzioni e approcci diversi dalle solite meccaniche presenti nei giochi, sfruttando al massimo le possibilità degli schermi tattili presenti in smartphone e tablet”. Il risultato finale è stato, però, strabiliante: “Un’ esperienza sensoriale universale”.

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“A Blind Legend” non è, dunque, solo un videogame. Su questo punto, il co-fondatore di DOWiNO è chiaro. “Noi facciamo “Serious Games”, videogiochi pedagogici, giochi formativi, questo è il nostro modo di concepire il mestiere. Non facciamo videogiochi per fare videogiochi, ma per veicolare significati“. “A Blind Legend”, in particolare, pone l’ accento sull’ utilizzo di suoni, voci e rumori  per avvicinare l’ universo dei cosiddetti “normodotati” a quello dei non vedenti, diversamente abili anche senza l’ ausilio di un senso importantissimo, quello della vista. “Tutti i soggetti che scegliamo di sviluppare, tutti i progetti, contengono critica sociale o sono opere di sensibilizzazione – conclude entusiasta Pierre-Alain Gagne –  Penso che questo sia un buon modo di concepire il medium e un buon modo per rinnovare, in piccolo, l’industria videoludica”. Riuscirà “A Blind Legend” a rivoluzionare l’ industria dei videogames? Certamente, l’ innovativo titolo DOWiNO è un ottimo punto di partenza.