Vittime del Capodanno: 2 morti e 361 feriti, di cui ben 92 minorenni

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Ogni Capodanno ha il suo lato oscuro: ecco il bollettino delle tragedie avvenute in tutta Italia in quest’ultima notte del 2013, secondo quanto riportato dal dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno. Partendo dai casi di maggior rilevanza, i morti sono stati soltanto due, verificatisi in Campania, tra Napoli e la provincia. Pasquale Zacchia, 51enne ristoratore di Pontelatone, in provincia di Caserta, è deceduto a seguito di gravi ferite al capo procurategli dall’esplosione di un botto, quello che ogni anno nel suo locale si era soliti sparare prima del tradizionale cenone, come buon augurio. Di fatto, la tragedia è avvenuta verso le 18.00, proprio davanti al suo ristorante, “Il Cacciatore”, della frazione di Barignano: la dinamica, tutta da confermare da accurate indagini, seguirebbe l’idea che la vittima abbia acceso la miccia di un botto di grande potenza esplosiva, tanto da non permettere al ristoratore di allontanarsi in tempo. Ancora in stato cosciente, ma gravemente ferito al volto, l’uomo sarebbe stato portato d’urgenza in ospedale e lì nessuno dei tentativi dei medici di salvargli la vita ha avuto successo: le lesioni alla testa erano troppo gravi per lui, pianto da suo figlio Daniele, dalla moglie Gabriella e dai familiari tutti. L’altra vittima di questo Capodanno 2013 è Antonio Serino, 49enne imprenditore, residente nell’avellinese, ma recatosi per festeggiare l’ultimo dell’anno con i familiari della moglie a San Martino Sannita, in provincia di Benevento. Come ogni anno, verso la mezzanotte la famiglia aveva organizzato uno spettacolo di fuochi pirotecnici: tre razzi, dei quali soltanto due sarebbero partiti regolarmente, ragione per cui pare che l’imprenditore, che aveva avuto l’incarico di dare il via allo spettacolo, si sarebbe avvicinato per controllare quale fosse il problema. E’ stato allora che quell’ultimo razzo è volato verso il giovane, che è morto sul colpo, perché centrato in pieno volto ed in piena potenza. Non c’era più nulla da fare per lui, morto a soli 49anni, lasciando vedova la moglie Concetta.

capodanno1I feriti quest’anno sono stati, anche se non vi sembrerà rincuorante, “solo” 361: le vittime dei festeggiamenti dell’ultimo dell’anno sono in sostanziale calo, rispetto alle oltre 500 dell’anno scorso.  La dinamica resta pressoché la stessa per molti di questi casi, ma l’entità dei danni subiti varia a seconda della locazione della ferita e della sua entità. In Lombardia, a Milano, un bambino nomade di 11 anni è stato gravemente ferito alle mani ed ha subito l’amputazione di tre dita, dopo aver raccolto da terra un petardo inesploso da terra, mentre un uomo è stato raggiunto ad una gamba da un colpo vagante di fucile ed un altro ha perso una mano. Altri due bambini, di 7 e 10 anni, hanno rispettivamente perso la mano destra e riportato gravi ustioni: nessuno dei due sarebbe in pericolo di vita, le lesioni sarebbero state causate sempre da petardi esplosi troppo vicino alle vittime. Gli interventi del 118, tra la sera dell’ultimo dell’anno e la notte del primo, tra Milano e provincia, sono stati in tutto 880.

Per la Liguria, Genova è stata spettatrice di diversi incidenti, tra cui il peggiore è stato l’episodio gravissimo di un bambino di 9 anni che è rimasto ustionato poco dopo le 2.00 a causa di alcuni fuochi d’artificio che stava accendendo assieme ad altri bambini in presenza di adulti. In tutta la regione sono stati registrati in gran parte incendi imputabili a petardi: i balconi di due appartamenti e parte della copertura di un’officina sono andati a fuoco, mentre un incendio boschivo si è verificato a Voltri. Anche diversi veicoli, tra cui due auto, un furgone ed una moto sono stati distrutti da roghi. Gli interventi dei Vigili del Fuoco per incendi sono stati in tutto 48.

Gravissimo caso in Toscana, dove un 49enne della provincia di Pisa rischia di perdere un occhio per l’esplosione in pieno volto di un petardo di grosse dimensioni e, secondo quanto riferito i Carabinieri, acquistato legalmente. Gli accertamenti sulla dinamica sono ancora in corso, mentre la scatola con i botti è stata sequestrata dai militari e l’uomo, dopo un primo arresto cardiocircolatorio avuto già in ospedale, si trova nel reparto di rianimazione, nell’incertezza sull’intervento che potrebbe privarlo per sempre di un occhio.

In Lazio, sono stati all’incirca 30 i feriti tra Roma e provincia, tra cui almeno 7 sono stati causati dall’esplosione di petardi: quattro di questi hanno subito danni alle mani, per un romeno è stata necessaria addirittura l’amputazione ed a 3 italiani, di cui una donna, sono state amputate alcune dita. In tutto, 296 interventi del soccorso medico del 118, mentre più di 2.000 le chiamate dalle 20 di ieri sera per circa 6 ore.

La Campania, regione in cui ogni anno si registrano maggiori vittime, ha riportato ben 107 feriti, tra cui molti minorenni tra bambini e adolescenti: nella provincia di Napoli, come prevedibile, si è verificata una grande maggioranza di casi, con 82 feriti tra il capoluogo e la provincia, mentre il Salernitano, il Casertano e l’Avellinese hanno registrato rispettivamente soltanto 2, 9 e 3 feriti. Il caso più grave avvenuto nel Napoletano è quello di una bimba di soli 6 anni con gravi ustioni su tutto il corpo, che dovrà seguire 25 giorni di cure ospedaliere, mentre un bimbo di 5 anni, il più piccolo dei feriti, ha riportato gravi ustioni al viso, ma i medici affermano che entro 5 giorni dovrebbe riprendersi.

In Basilicata sono stati solo 2 i feriti e l’entità dei danni da loro riportati è stata lieve, nonostante i Vigili del Fuoco abbiano dovuto intervenire in diversi comuni della regione per spegnere numerosi incendi di cassonetti. Un rogo in Provincia di Potenza ha minacciato le zone circostanti divampando per diverso tempo.

Per la Puglia, invece, il  quartiere Libertà di Bari si è trasformato in un percorso di giochi pirotecnici con annessa la caricatura del sindaco Emiliano, che ha vietato con un’ordinanza l’uso dei fuochi pirotecnici, ma lo spettacolo è stato comunque portato avanti e la città ha visto quattro feriti solo nel capoluogo. Nelle cittadine della provincia, a Barletta, Andria e Trani, ancora altri casi, che non supererebbero i 5-6 feriti: il caso più grave è stato un cittadino ricoverato con prognosi superiore ai 40 giorni a causa dei danni di un petardo che stava maneggiando e che gli è esploso in pieno volto. Un uomo, invece, ha perso una mano per lo scoppio di un petardo: uno degli almeno 10 casi verificatisi in provincia di Foggia.

In Calabria, tra Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria, sono state 10 le vittime di botti, ma sopratutto di colpi di fucile vaganti. Quattro feriti con prognosi da 20 a 30 giorni ed un ragazzo di 20 anni a cui è stato amputato un dito della mano sinistra erano crotonesi, mentre un 26enne romeno di San Costantino Calabro è stato raggiunto da un proiettile vagante e portato all’ospedale di Vibo Valentia, dove la prognosi è rimasta riservata. Altre due vittime, di 8 e 13 anni, si sono aggiunte al numero dei feriti, ma si pensa che se la caveranno entro una quindicina di giorni di cure mediche. Reggio Calabria conta, invece, due casi di escoriazioni alle mani ed alle gambe guaribili anch’esse entro un paio di settimane, mentre nel cosentino un 14enne ha dovuto subire l’amputazione di un dito di una mano.

Anche in Sicilia, 13 casi di feriti causati da incendi, botti e proiettili vaganti: 9 vittime sono state ricoverate a Catania con prognosi riservata, di cui i più gravi hanno riportato addirittura schegge negli occhi. Diversi incendi in provincia di Siracusa hanno registrato due feriti, di cui un 29enne di origini romene che è rimasto ferito dopo che lo scoppio di un petardo sul balcone di casa propria ha causato un incendio. Anche una 39enne di Lentini ha riportato una ferita alla mano sinistra per cause affini: in quella stessa città i Carabinieri hanno arrestato un 63enne per detenzione illegale d’arma da fuoco.