Crowdsourcing: ecco come capire se tuo figlio è a rischio obesità

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Obesità – Gli studi sull’obesità di certo non mancano, ma quali sono i fattori di rischio che potrebbero far trasformare un bambino sovrappeso in un adulto obeso? Un team composto da ricercatori dell’Università del Vermont e della Cornell University ha deciso di chiedere “aiuto” alla gente comune per capire quali sono secondo loro i fattori che portano un adulto a diventare obeso.

Il team di ricercatori ha creato un sito nel quale chiedevano agli utenti quali pensavano che fossero i fattori che avevano contribuito maggiormente nella propria infanzia a renderli in seguito degli adulti sovrappeso oppure al contrario ad essere degli adulti normopeso. Questo tipo di ricerca si chiama “crowdsourcing ovvero letteralmente “attingere dalla gente”.

Dalla ricerca è emerso che oltre ai fattori di rischio già conosciuti, le persone comuni inseriscono nei fattori di rischio obesità anche: lo stare spesso da soli da bambini e il fatto di venire costretti dai genitori a “pulire il piatto”. Inoltre è emerso che è più probabile che un bambino diventi obeso da adulto se i genitori non gli preparavano il pranzo che portava a scuola; al contrario è meno probabile diventare obesi se da bambini si hanno delle conversazioni con i genitori sulla tematiche della corretta alimentazione.

Un altro fattore che i ricercatori hanno notato è che coloro che avevano un peso nella norma presentavano alcune esperienze comuni nell’infanzia. Ad esempio in famiglia si preparavano i pasti a partire da ingredienti freschi, da bambini facevano spesso movimento all’aria aperta con la famiglia, e dormivano un congruo numero di ore per notte durante la settimana e avevano una buona rete di amicizie.

Anche gli utenti che dichiaravano un peso superiore alla norma condividevano alcune esperienze dell’infanzia: il cibo in casa era usato come premio e come punizione, avevano genitori o nonni obesi, bevevano succhi e bibite più spesso dell’acqua, i genitori ponevano loro dei limiti al consumo di cibo e infine erano oggetto di bullismo a scuola.

Josh Bongard e Paul Hines, due autori dello studio, ci tengono a precisare che correlazione non vuol dire causa, quindi sarebbe scorretto dire che un certo comportamento ha provocato il sovrappeso, ma certo la presenza di queste associazioni spinge a farsi delle domande.

Fonte: Panorama