Brevettate eco-bottiglie “Ooho”: speranza di un futuro senza plastica

acqua
“Ooho”: involucro commestibile e biodegradabile.

Madrid – L’ultimo” gioiello” tecnologico non arriva dalle maggiori multinazionali del campo, ma dall’avanguardia del design. Di fatto, mentre nel mondo si discute sulle fantomatiche proprietà ringiovanenti dell’acqua o piuttosto sul grado di tossicità delle sorgenti fruibili dai cittadini, in spagna è stato scritto un nuovo capitolo della storia delle eco-tecnologie. Il prototipo visibile in alto in foto porta il nome “Ooho” e potrebbe diventare il futuro del commercio dell’acqua: le bottiglie del futuro, in altre parole, saranno sferiche ed eco-sostenibili al 100%.

Come sarà possibile questo futuristico progetto? “Una doppia membrana di lipidi e proteine” derivanti da alghe brune e cloruro di calcio, costituirà l’involucro commestibile e totalmente biodegradabile delle prossime bottiglie d’acqua, come spiegato dal designer spagnolo Rodrigo García Gonzalez. Insieme con i colleghi Guillaume Couche e Pierre Paslier, l’intervistato ha ottenuto il Lexus Design Award 2014, riconoscimento conferito durante il concorso internazionale di design rivolto ai giovani. Peraltro, come annunciato da Gonzalez, il costo della risorsa al pezzo sarà estremamente economico rispetto al prezzo di mercato della fornitura d’acqua in plastica.

Ogni “Ooho” costerà soltanto 2 centesimi di euro, prezzo indicativo soltanto dell’economicità anzitutto delle risorse utilizzate nella produzione di ogni unità. Tuttavia, vedere il sogno di questi tre designer realizzato appare una mera illusione. E’ improbabile infatti che l’industria della plastica, sulla quale si fonda gran parte della smania consumistica della popolazione occidentale, lascerà campo libero all’avanguardia della tecnologia eco-sostenibile senza batter ciglio. Basti semplicemente pensare ai prototipi di automobile alimentata ad idrogeno o ad elettricità che ancora restano fuori dalla portata del cittadino medio.

Nel primo caso, tale tipo di vettura non è stata neanche commercializzata, nonostante sia stato brevettato con successo, mentre nel secondo caso i costi restano troppo alti per l’utente medio. Le industrie petrolifere, dal loro canto, non sacrificherebbero mai il proprio guadagno annuale in virtù della salvezza del pianeta o, peggio, dei cittadini del mondo. Tale logica può esser facilmente applicata anche nel caso delle futuristiche eco-bottiglie. Possiamo allora sperare davvero di bere in futuro dalle eco-sostenibili “Ooho”?