Ue chiede nuovi sforzi, ma dà tempo per il pareggio di bilancio

bruxelles-bandiera-ue-olycom-258 (600 x 600) Il bastone e la carota: si possono sintetizzare così le raccomandazioni della Commissione europea all’Italia, molto attese dopo l’esito delle elezioni europee  caratterizzate dal trionfo di Renzi, unico tra i premier europei. L’organo di governo della Ue ha precisato che per rispettare i requisiti del Patto di Stabilità, servano misure aggiuntive nel 2014, specificando che esse debbano consentire di trovare 9 miliardi di euro entro l’anno. L’Italia ha comunque scongiurato la bocciatura della richiesta di  avere più tempo per raggiungere il pareggio strutturale dei conti pubblici propedeutico alla riduzione del debito pubblico. Questo consentirà al governo di avere maggiore spazio di manovra per decidere quali provvedimenti prendere per rispettare le raccomandazioni della Commissione..

Andando nel dettaglio del documento si legge che “l’ Italia deve «trasferire ulteriormente il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, ai beni immobili e all’ambiente, nel rispetto degli obiettivi di bilancio». Chiesti anche nuovi interventi sul mercato del lavoro. Negli incontri post elettorali l’Italia non si è fatta trovare impreparata e si accinge a proporre ai partner europei «l’attivazione di strumenti finanziari che permettano di fare leva sugli investimenti pubblici» per stimolare quelli privati.

Un bel cambio di prospettive rispetto al periodo in cui l’Italia era vista come la “pecora nera” dell’Europa vero e proprio pericolo per l’intera economia mondiale. Non bisogna dimenticare, infatti, che solo tre anni fa l’Ue e L’Fmi, di fatto, avevano commissariato il nostro governo a guida Berlusconi, il quale con il cappello in mano chiedeva cosa fare per evitare il tracollo. Adesso non sono tutte rose e fiori, ma l’emergenza è finita e l’Italia può guardare con fiducia al suo futuro economico. Ecco lo Stellone di Renzi: essere capitato al governo in un momento congiunturale favorevole, ma ancora deve dimostrare che saprà fare buon uso di questa apertura di credito a livello nazionale ed europeo.

 

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