Jobs Act, caos in aula: espulso capogruppo M5S. Renzi: “Cambieremo l’Italia”

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ROMA – La discussione al Senato sul disegno di legge riguardo il Jobs Act è ripresa questa mattina. Si attende la richiesta di fiducia da parte del governo relativamente al testo, visto che è stato modificato per via di un emendamento. Il voto finale dovrebbe essere certo questa sera ed il premier Matteo Renzi si sente deciso in tal senso: “Non temo agguati del Pd – ha commentato ieri – E’ naturale che tutti nel partito votino come sempre”.

M5S FUORI DAL SENATO – I senatori del M5S, tra cui il capogruppo Vito Petrocelli espulso stamattina dal presidente Grasso, hanno abbandonato l’Aula del Senato in quanto alle ore 16 si terrà una nuova seduta. Il provvedimento di espulsione, comunque dovrebbe decadere: “Ritengo di poter rientrare”, spiega il capogruppo del Movimento.

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RENZI – “Possono contestarci ma la verità vera è che questo paese lo cambiamo”, ha detto il premier Matteo Renzi ad Assago (Milano) in merito ad una domanda sulle contestazioni al ministro Poletti in Senato.

CAOS – Il presidente Grasso ha sospeso, viste le continue proteste del M5S, la seduta nell’Aula del Senato durante l’intervento del ministro del Lavoro Giuliano Poletti relativamente al Jobs Act. “Sono stato espulso per aver mostrato in Aula un foglio bianco. Il foglio rappresenta la delega in bianco che il governo vuole farci firmare con la fiducia sul Jobs Act. Per la prima volta un capogruppo viene espulso dal Senato per aver mostrato un cartello perfettamente bianco, rasentiamo l’assurdo”, ha dichiarato Vito Petrocelli, capogruppo del M5S.

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BOSCHI – “L’emendamento è pronto. Attendiamo la fine della discussione generale per presentarlo in Aula”, lo conferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi. Inoltre, ha aggiunto che il ddl “ha comunque un buon testo, in cui ci sono delle modifiche che accolgono alcuni suggerimenti pur mantenendo l’impianto della richiesta. Vediamo oggi il voto del Senato – ha aggiunto – ma teniamo anche conto se c’è l’esigenza di dare risposte rapide, immediate, così da attuare subito la delega con i decreti legislativi, per rispondere alle richieste di un miglior accesso al mondo del lavoro”.

POLETTI – “L’articolo 18 non è l’alfa e l’omega della nostra riflessione. Io rispetto tutte le considerazioni ma credo siano forse state eccessive in senso positivo e negativo. Si tratta di un argomento rilevante ma meno decisivo”, lo afferma il ministro del Lavoro Giuliano Poletti in un intervento in Aula al Senato.

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ANGELA MERKEL SOSTIENE IL GOVERNO – Il presidente del consiglio si reputa ottimista in quanto ha ottenuto un sostegno informale da parte della Cancelliera Merkel. Secondo le fonti tedesche avrebbe detto: “Semplificare l’accesso dei giovani al lavoro è certamente un modo per combattere la disoccupazione giovanile”.