Senato approva legge anticorruzione: ecco cosa cambia

Senato legge anticorruzione

Il disegno di legge anticorruzione è stato approvato al Senato con 165 voti favorevoli, 74 contrari e 13 astenuti. Ora il testo passa alla Camera per la sua approvazione definitiva. “Finalmente”, verrebbe da dire. Infatti, il provvedimento è rimasto bloccato in Parlamento per ben 734 giorni, “impantanato” nelle lungaggini burocratiche, nel disinteresse di parte del mondo politico, nella precedenza data dal Governo ad altre manovre: come se la corruzione non rappresentasse il primo problema del nostro Paese. Il Presidente del Senato Pietro Grasso ha presentato il disegno di legge nella primavera del 2013, ma la sua discussione ed attuazione è passata in secondo piano. “Mi chiedo quali interessi blocchino la mia legge”, aveva dichiarato lo stesso Grasso. Circolano anche racconti “mitici” sull’ostruzionismo espresso dalle forze parlamentari contro la legge anticorruzione: si racconta che il senatore di Forza Italia Malan si sarebbe addirittura messo a recitare l’Iliade, pur di perdere tempo.

Cosa cambia con l’introduzione di questa legge anticorruzione? Innanzitutto il falso in bilancio torna ad essere reato, sia per le società quotate che per quelle non quotate. Tuttavia, non sarà possibile utilizzare le intercettazione telefoniche durante il processo: infatti, la normativa prevede che le intercettazioni possano essere utilizzate solo per “delitti contro la pubblica amministrazione per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni”, mentre nel caso del falso in bilancio per società quotate il massimo sarà proprio di 5 anni. In secondo luogo, aumentano le pene per i reati di mafia: in particolare, per chi fa parte di un’associazione mafiosa sarà prevista la reclusione da 10 a 15 anni (oggi da 7 e 10 anni). Infine, aumenta il peso dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac), istituita dal Governo Renzi e con a capo Raffaele Cantone: questa autorità dovrà essere informata qualora i pm esercitino la propria azione penale per reati contro la pubblica amministrazione e potrà intervenire su tutti i contratti di appalto.