Baghdad – La guerra civile torna a far tremare i cittadini iraqeni: Al Qaeda ha ripreso a mobilitarsi in nuovi attacchi e la strage compiutasi nei giorni scorsi ha visto centinaia di vite morire in un bagno di sangue. Mossul è ancora presa di scontri violenti e sanguinolenti tra forze armate ed insorti (del bilancio di 59 morti), mentre un campus universitario è stato oggetto di attacchi terroristici da parte della cellula orfana di Bin Laden, a Ramadi. La recentissima esplosione di ben 6 autobombe ha già riportato un bilancio di 60 morti, stima che potrebbe ancora salire a seconda dei riscontri che eventuali ritrovamenti potrebbero portare alla luce.
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Già lo scorso 26 aprile, una prima serie di autobombe aveva creato a dir poco scompiglio a Baghdad, ma la giornata di oggi è cominciata proprio con l’attacco al campus universitario di Ramadi. Solo dopo alcune ore dall’inizio degli scontri in zona, le forze speciali iraqene sono intervenute sul posto. Così, alcune centinaia di studenti sono state messe in salvo e gli aggressori sono stati messi in fuga: il bilancio, però, è stato di 2 morti e diversi feriti. Lo scenario sembra ben più roseo rispetto a quanto accaduto a Baghdad, eppure è solo parte di un quadro che comprende anche le 59 vittime di Mossul.
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Qui, gli insorti qadeisti hanno avuto sanguinolenti scontri con le forze di sicurezza: il bilancio aggiornato è riferito alle vittime odierne, con 21 caduti tra i poliziotti e 38 tra i miliziani. Gli insorti hanno messo a dura prova la difesa del governo iraqeno, in particolare ciò è accaduto giovedì, giornata in cui sono stati conquistati alcuni settori di Baghdad. L’intervento massiccio delle forze governative ha, però, impedito agli iraqeni di mantenere posizione nella città e li ha costretti a ripiegare. Le stragi non accennano a diminuire, si attendono aggiornamenti sul caso.