Finalmente, ci siamo: questi pazzi Mondiali di calcio brasiliani stanno volgendo a termine. I Campionati Mondiali 2014 hanno regalato a tifosi e non momenti di suspense, gioia e anche qualche lacrimuccia, senza contare gli estremi casi di suicidi e violenze registrati, purtroppo, nella terra della Samba. Abbiamo visto abbandonare la competizione team plurititolati, andare avanti quasi sino alla fine ex “squadrette”; abbiamo sognato una finale diversa, il riscatto delle “piccole” ma, alla fine, ciò che più conta è stato lo “show” che tutte le Nazionali impegnate, dalle finaliste alle eliminate più o meno illustri, hanno regalato agli spettatori di tutto il Mondo.
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BRASILE-OLANDA. Abbiamo sempre assistito ad un “buon” calcio, nel corso di questi Mondiali sud americani? La risposta, ahinoi, non può essere positiva. Di certo, abbiamo assistito ad alcune, autentiche prove di forza, nonchè alla crescita di alcuni grandi campioni in seno a grandi squadre, che hanno riposto, nel bene e nel male, tutte le proprie speranze in queste stelle. Caso tipico di questo ragionamento è stato il Brasile. Senza Thiago Silva e, soprattutto, il campioncino Neymar, i padroni di casa hanno subito una sonora sconfitta dai Tedeschi guidati da Löw, precludendosi la possibilità di giocarsi il tutto per tutto al Maracanà contro la storica rivale Argentina. I verde-oro, però, hanno ancora la possibilità di guadagnarsi la medaglia di bronzo a Brasilia. Prima, però, toccherà battere gli “indiavolati” oranges olandesi, che in questi Mondiali hanno dato sfoggio di un calcio più “cerebrale”, imperniato sulla compattezza di un team più che sulla bravura del singolo.
Per la sfida di domani sera (in Italia verrà trasmessa alle 22:00) Scolari ritrova in difesa Thiago Silva, una certezza in più contro gli assalti di Robben e compagni. Il CT verde-oro schiererà un modulo 4-2-3-1: Julio Cesar; Maicon, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Luiz Gustavo, Paulinho; Ramires, Oscar, Willian, Bernard. L’ Olanda di Van Gaal risponde con un 3-5-2: Krul; Vlaar, de Vrij, Janmaat; Kuyt, Wijnaldum, Clasie, Sneijder, Blind; Robben, Huntelaar.
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ARGENTINA-GERMANIA. Domenica sera tutti gli occhi del mondo saranno puntati sul Maracanà, dove Argentina e Germania disputeranno la ventesima finale dei Campionati Mondiali di calcio. Chi toccherà le vette del Paradiso? La grande favorita della vigilia pare essere la squadra europea. Partita dopo partita, la Germania ha mostrato concretezza, forza e un “self control” da fare invidia a chiunque. Mister Löw ha solo un paio di “grattacapi” da risolvere, prima di rendere ufficiali gli undici nomi che scenderanno in campo nell’ ultima partita dei Mondiali. In particolare, il CT è in pensiero per le prestazioni di Ozil, ritenute un pò al di sotto delle aspettative, e per gli acciacchi fisici di Hummels, il cui risentimento al ginocchio riportato a seguito della semifinale contro il Brasile è tornato a farsi sentire.
Sul fronte argentino, Sabella ha un motivo in più per sorridere: può schierare tutti i suoi “purosangue”, compreso Di Maria, il cui recupero pare essere sempre più certo. La Seleccion ripone tutta la sua fiducia su Mascherano, diventato improvvisamente l’ idolo dei tifosi albicelesti, scavalcando così un Messi un pò troppo “spento”. E’ la terza volta che Argentina e Germania si affrontano in una finale dei Mondiali e questa partita assume, ora più che mai, delle sfumature particolari. Argentina-Germania è anche una sfida “papale”: ironia della sorte, al “dimissionario” tedesco Ratzinger è succeduto a San Pietro proprio un Pontefice argentino. Curiosità a parte, entrambi gli allenatori schiereranno sul rettangolo di gioco (alle ore 21:00 italiane) i loro migliori top player: il match di chiusura di questi Mondiali promette scintille. La Germania di Löw schiererà un modulo 4-2-3-1: Neuer; Lahm, Hummels, Boateng, Hoewedes; Khedira, Schweinsteiger; Kroos, Ozil, Mueller; Klose. Sabella risponderà con un 4-3-2-1: Romero; Zabaleta, Garay, Demichelis, Rojo; Mascherano, Biglia, Perez (in ballottaggio con Di Maria); Messi, Lavezzi; Higuain.