Renzi: “Non sono ottimista per il Pil. Taglieremo le tasse sul lavoro ad ottobre”

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Il Premier Matteo Renzi è stato intervistato ieri sera da Bruno Vespa a Porta a Porta. Gli argomenti toccati sono stati vari: si parte dal Pil del 2014, passando per l’incontro a Bologna con i leader socialisti e la segreteria del Partito Democratico. Ecco uno stralcio dell’intervista.

Questione Draghi e la svolta della politica monetaria europea: “Draghi ha messo a disposizione 200 mld di euro e non li dà a me ma alle banche: dice che vanno dati agli imprenditori e non per prendere soldi a meno dell’1 per cento e poi fare lavoro sui titoli di stato senza rischi. È un passaggio importante che potrebbe fare la svolta della politica monetaria europea”.

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I tagli – L’obiettivo della manovra da “20 miliardi di euro è per avere non solo la manovra di tagli più grande mai fatta ma anche denari da riutilizzare che possono essere messi” ad esempio nella scuola. A quest’ultima, secondo la legge di stabilità, verranno dedicati “900 milioni” che diventeranno “2 miliardi nel 2016, abbiamo già trovato l’intesa con il ministro Padoan. Non stiamo effettuando dei tagli lineari”.

Richieste ai ministri: “Domani ai ministri dirò, presentatemi due cose: una lista di interventi su cui tagliare, perche riteniamo che le cose da tagliare siano tante, e poi dimmi come immagineresti di utilizzare questi soldi se ne avessi altrettanti”.

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Pil 2014: “Per il Pil non sono ottimista: balliamo intorno allo zero e questo non è sufficiente per ripartire. Nel 2014 i dati non saranno buoni. L’anno prossimo cresciamo, a patto di mettere le risorse di Draghi in cose concrete come la scuola e le infrastrutture”.

Taglio delle tasse sul lavoro: “La Legge di Stabilità che il governo si prepara a varare a metà ottobre conterrà un nuovo taglio delle tasse sul lavoro. Il nostro obbiettivo con la Legge di Stabilità 2015 è avere un’altra riduzione delle tasse sul lavoro”.

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L’Italia non è un paese normale: “Noi non saremo mai un Paese normale, ed è la fortuna dell’Italia perché è un Paese speciale. Alle volte sono accusato di sorridere un po’ troppo. Ma dietro questo sorriso c’è tanta voglia di faticare. Chi ha mai detto che sarà facile? Sarà bello”.

Questione degli 80 euro: “Gli 80 euro non sono stati fatti con l’obiettivo prioritario di farli spendere. Il prima punto è un principio di giustizia sociale. Gli 80 euro non sono parte di una strategia di politica economica per il rilancio economia, sono un fatto di giustizia sociale. Spero abbia ragione chi dice che a Natale ci sarà più spesa, ma non mi interessa, non è una priorità assoluta. Noi l’abbiamo fatto perché non è vero che la politica non può cambiare e ai cittadini si chiede solamente”.

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Sciopero delle forze dell’ordine: “Ai poliziotti e ai carabinieri vanno la mia gratitudine e il mio rispetto. Ma dire, come hanno fatto i sindacati e i Cocer, di voler scioperare è inaccettabile nei toni oltre che illegale, dato che la Costituzione non permette alle forze dell’ordine di fare lo sciopero generale. I denari per risolvere gli sblocchi» dei salari «e gli scatti, secondo i ministri già possono essere trovati”.

Pensioni: “Al momento il tema pensioni è abbastanza problematico e non sono previsti interventi. Ma non creiamo panico, Cottarelli voleva tagliare le pensioni sopra i 2mila euro e ho detto no: sarebbe profondamente sbagliato. Già Letta ha fatto un intervento sulle pensioni alte. Sarebbe un grave errore suscitare il panico tra i pensionati per recuperare 100 milioni. Una Pensione d’oro non è 2-3mila euro al mese. Poi, è chiaro che se c’è la pensione da 90mila euro al mese intervieni”.