A volte ritornano. Questa volta si tratta dei commissari esterni di maturità. Infatti, come riportato dal Sole 24ore, è stata stravolta la bozza della legge di stabilità che prevedeva, già a partire dalla maturità 2015, una commissione d’esame composta unicamente da commissari interni. Questa era stata la proposta del ministro dell’istruzione Giannini: nessun professore esterno, per un risparmio di 147 milioni e per una revisione totale dell’esame di maturità; solo il presidente di commissione proveniente da un altro istituto per garantire l’imparzialità della prova.
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IL DIETROFRONT – Dopo le affermazioni del ministro Giannini e l’approvazione della legge di stabilità in Consiglio dei Ministri, il testo è arrivato al Quirinale. Tuttavia in questa versione della legge non figura la norma che prevede l’abolizione dei commissari esterni, presente invece nelle bozze del ddl. Pertanto, l’ultima versione della legge di stabilità non comprende alcuna modifica all’esame di stato. Questo è quanto scritto nell’analisi del Sole 24ore: “Nella versione del ddl stabilità inviata al Quirinale è saltata la norma che imponeva, da giugno 2015, sei commissari tutti interni alla prova, tranne il presidente (esterno).”
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CAOS COMMISSARI – La scelta di abolire i commissari interni, più per ragioni economiche di Spending Review che secondo finalità educative, ha scatenato la reazione di buona parte del sistema scolastico, secondo cui questa norma pregiudicherebbe l’imparzialità che un esame di stato deve avere. Tuttavia, il Sole 24ore ricorda come “la modifica alle commissioni di maturità (con commissari tutti interni) potrebbe però essere riproposta in sede di attuazione della Buona Scuola”. La situazione è ancora tutta in evoluzione: un’idea più chiara e precisa potremo farcela dopo la pubblicazione del testo definitivo della legge di stabilità.