Del resto, come è risaputo, ogni donna è disposta a fare sacrifici indescrivibili per il proprio compagno, anche se su questi incombesse la pesante accusa di aver ucciso ed occultato la propria consorte. Pare essere diventata esperta in materia Sara Calzolaio, la donna balzata agli onori della cronaca – nera – per essere l’ amante (ed il movente?) di Antonio Logli, attualmente primo ed unico sospettato dell’ omicidio e dell’ occultamento del cadavere della moglie Roberta Ragusa, scomparsa la notte tra il 13 e 14 gennaio di due anni fa. Sin dal principio investigatori e stampa specializzata hanno concentrato la propria attenzione su Logli e sulla sua amante, diventata ben presto la sua donna, senza però alcun tipo di ufficializzazione formale. Dura, la vita dell’ “altra”: Sara vive a casa di Antonio e Roberta, a stretto contatto con i figli della donna scomparsa (che pare mal digeriscano la loro nuova madre), con l’ incombente fantasma della moglie “legittima” che non l’ abbandona mai.
La vita di Sara, le sue comunicazioni “scabrose” con Logli, sono bypassate al microscopio: lettere, sms, conversazioni in chat. L’ intimità della giovane donna – diventata ben presto amante di un uomo sposato e molto più grande di lei – è stata immediatamente “spiattellata” e giudicata da chiunque sia stato toccato in maniera più o meno indiretta da questa triste vicenda. Sara – imbruttita nel corpo e nella psiche da questa sorta di violenza mediatica – paga lo scotto di amare un uomo controverso e misterioso, sul quale pende una pesante accusa che, se confermata, getterebbe ulteriori ombre anche sulla sua figura. Amante o complice? Donna ingenua o arrivista? Da tali situazioni la donna, purtroppo, ne esce sempre sconfitta. Ma ahinoi, non possiamo scegliere chi amare.