La legge italiana inoltre “non prevede criteri obiettivi e trasparenti al fine di verificare se il rinnovo risponda ad un’esigenza reale, sia idoneo a conseguire l’obiettivo perseguito e sia necessario a tal fine e non contempla neanche altre misure dirette a prevenire e a sanzionare il ricorso abusivo a tali contratti”. Quindi, trattandosi di un rinvio definito pregiudiziale dove i giudici degli Stati membri possono interpellare la Corte Europea, quest’ultima non ha risolto la problematica.
La sentenza quindi…