“L’atteggiamento di Maria di Nazareth – spiega il Papa – ci mostra che l’essere viene prima del fare, e che occorre lasciar fare a Dio per essere veramente come Lui ci vuole. È lui che fa tante meraviglie. Maria è ricettiva, ma non passiva. Come, a livello fisico, riceve la potenza dello Spirito Santo ma poi dona carne e sangue al Figlio di Dio che si forma in lei, così, sul piano spirituale, accoglie la grazia e corrisponde ad essa con la fede. Per questo sant’Agostino afferma che la Vergine ‘ha concepito prima nel cuore che nel grembo’. Questo mistero dell’accoglienza della grazia, che in Maria, per un privilegio unico, era senza l’ostacolo del peccato, è una possibilità per tutti”. “Di fronte all’amore, alla misericordia, alla grazia divina riversata nei nostri cuori, la conseguenza che s’impone è una sola: la gratuità. Nessuno di noi può comprare la salvezza. Come abbiamo ricevuto gratuitamente, così gratuitamente siamo chiamati a dare; ad imitazione di Maria, che, subito dopo aver accolto l’annuncio dell’Angelo, va a condividere il dono della fecondità con la parente Elisabetta. Perché, se tutto ci è stato donato, tutto dev’essere ridonato. Lasciando – continua il Pontefice – che lo Spirito Santo faccia di noi un dono per gli altri; che ci faccia diventare strumenti di accoglienza, di riconciliazione e di perdono”. Infine, Bergoglio conclude: “A tutti auguro buona festa e buon cammino di Avvento con la guida della Vergine Maria. Per favore, non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.