Natale, Papa Francesco: “Apriamo il nostro cuore a Gesù bambino”

Papa Francesco

Papa Francesco ha celebrato la messa della notte di Natale alla Basilica di San Pietro parlando del mistero relativo alla più importate delle festività. Dio, secondo le sue parole, si è innamorato della nostra piccolezza. Aprendo il nostro cuore, abbiamo anche noi la possibilità di contemplare il miracolo di quel bambino-sole che rischiara l’orizzonte sorgendo dall’alto”.

Papa Francesco ha ricordato, in particolare, l’origine “delle tenebre che avvolgono il mondo fin dall’oscuro momento in cui fu commesso il primo crimine dell’umanità, quando la mano di Caino, accecato dall’invidia, colpì a morte il fratello Abele. Così, il corso dei secoli è stato segnato da violenze, guerre, odio, sopraffazione”. Ma Dio, secondo il Santo Padre, “che aveva riposto le proprie attese nell’uomo fatto a sua immagine e somiglianza, aspettava. Ha atteso talmente a lungo che forse a un certo punto avrebbe dovuto rinunciare. Invece ha continuato ad aspettare con pazienza di fronte alla corruzione di uomini e popoli. E la luce che squarcia il buio ci rivela che Dio è Padre e che la sua paziente fedeltà è più forte delle tenebre e della corruzione”. 

Papa Francesco benedice Gesù bambino

Secondo Papa Francesco, in questo consiste l’annuncio del Natale: “Dio non conosce lo scatto d’ira e l’impazienza; è sempre lì, come il padre della parabola del figlio prodigo, in attesa di intravedere da lontano il ritorno del figlio perduto. La luce nasce a Betlemme e viene accolta dalle mani amorevoli di Maria, dall’affetto di Giuseppe, dallo stupore dei pastori”. Nella notte di Natale “siamo invitati a riflettere. Come accogliamo la tenerezza di Dio? Mi lascio raggiungere da Lui, mi lascio abbracciare, oppure gli impedisco di avvicinarsi? “Ma io cerco il Signore” – potremmo ribattere. Tuttavia, la cosa più importante non è cercarlo, bensì lasciare che sia Lui a trovarmi e ad accarezzarmi con amorevolezza. Questa è la domanda che il Bambino ci pone con la sua sola presenza: permetto a Dio di volermi bene?”.

“E ancora – ha aggiunto – abbiamo il coraggio di accogliere con tenerezza le situazioni difficili e i problemi di chi ci sta accanto, oppure preferiamo le soluzioni impersonali, magari efficienti ma prive del calore del Vangelo? Quanto bisogno di tenerezza ha oggi il mondo!”. Concludendo, Papa Francesco ha detto: “In questa notte santa contempliamo il presepe: lì ‘il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce’”.