Orrore e sdegno. La repentina esecuzione dei due terroristi Isis perpetrata da Amman arriva all’ indomani della diffusione delle cruenti immagini dell’ esecuzione del pilota giordano Muadh Kassasbeh. Il giovane, malmenato dai suoi aguzzini, era stato poi rinchiuso in una gabbia e, cosparso di un liquido infiammabile, arso vivo dai terroristi. Il filmato ha suscitato sdegno e orrore non solo ad Amman, ma anche tra le potenze occidentali. Dure le condanne da parte degli USA, della Francia – recentemente colpita al cuore con l’ attentato a Charlie Hebdo – e dall’ Italia. Ironia della sorte, Kassasbeh era divenuto “merce di scambio” per l’ Isis nonostante fosse già morto da oltre un mese: il ragazzo, infatti, era stato giustiziato lo scorso 3 gennaio. Amman, affranto per la morte di un suo conterraneo, non ha però abbassato la testa: aveva promesso che una grande calamità si sarebbe abbattuta sui nemici della libertà. E la calamità è arrivata all’ alba.