I giovani bevono nel tentativo di farsi accettare dai proprio coetanei ma, secondo la Società italiana di medicina dell’adolescenza, da una parte si “alza il gomito” per essere accettati nel 47,6% dei casi mentre nel 47,5 solamente per divertimento. Il problema per Capucci risiede nella “irresponsabilità dei ragazzi e, se per loro fortuna non accade nulla di drammatico in gioventù, da adulti tenderanno a pensare che tutto sommato l’alcol non sia dannoso: saranno perciò portati a continuare a bere senza porsi troppi limiti. A distanza di trent’anni è infatti probabile che il cuore non sia più quello di una volta e, complici fattori di rischio come un po’ di ipertensione o ipercolesterolemia, la probabilità di andare incontro a una fibrillazione atriale dopo una grossa bevuta è molto più elevata che da giovani”.
Il consumo eccessivo di alcol mette seriamente a rischio la salute dei teenager che tendono a sottovalutare i pericoli dell’eccesso. In questi giorni la Società italiana di psicopatologia ha lanciato l’allarme sull’aumento di malattie psichiche nei ragazzi con età compresa tra 10 e 19 anni proprio per abuso si alcol e droghe. Nelle persone predisposte, inoltre, aumenta fino a 5 volte la probabilità di sviluppare gravi malattie psichiatriche che solo in Italia colpiscono 2 milioni di persone.