La Sapienza- E’ stato chiuso in mattinata l’Istituto di medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma.
Già da tempo si conoscevano le scarse norme igieniche che regnavano nell’Istituto e il rettore dell’Università ha deciso oggi, in anticipo rispetto ai Nas, di chiudere l’intera struttura dell’obitorio.
L’Istituto della Sapienza non aveva gli spazi giusti per ospitare il grande quantitativo di corpi e molto spesso si trovavano addirittura sparsi per i corridoi le salme dei defunti.
Le norme igeniche erano pessime e la struttura non adeguata. Proprio per questo era stata disposta dalla Procura una relazione approfondita dell’obitorio a cura dei Nas, che avrebbero presentato la loro analisi entro poche settimane da oggi.
Il rettore dell’Università, Eugenio Gaudio, La Sapienza ha però anticipato la Procura chiudendo anticipatamente l’Istituto. La chisura, spiega Gaudio, è stata necessaria per prevenire l’insorgere di problematiche legali riguardanti le autopsie, che in futuro avrebbero rischiato di non essere più attendibili.
Nelle ispezioni dei Nas, sono stati rinvenuti resti di cadaveri anche del 1990, gravissima anomalia dovuta, spiegano gli addetti all’obitorio, al fatto che nessuno ha mai reclamato quelle salme. Altro problema grave dell’Istituto La Sapienza, è la grande confusione che regna nella struttura, dove, appunto, sono rinvenibili cadaveri anche nei corridoi.