Italicum è legge: approvato con 334 sì. 61 contrari

Italicum approvato

L’Italicum è legge: la nuova legge elettorale è stata approvata dalla Camera dei Deputati con 334 favorevoli, 61 contrari e 4 astenuti. Forza Italia, Fratelli di Italia e Lega Nord hanno chiesto (e ottenuto) il voto segreto. Così, le opposizioni scelgono l’Aventino: Movimento Cinque Stelle, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno abbandonato l’aula durante la votazione, per evitare che qualche deputato votasse a favore della legge. In particolare, Forza Italia temeva che Denis Verdini e altri dissidenti, nella segretezza del voto, appoggiassero l’Italicum.  La minoranza del Partito Democratico ha votato “no” alla nuova legge elettorale: dei 61 voti contrari, 60 arrivano dalla minoranza Pd (1 è di Saverio Romano, deputato di Forza Italia che ha deciso di rimanere in aula ed esprimere il proprio dissenso alla riforma). Tuttavia, non tutti gli esponenti della minoranza hanno votato contro l’Italicum: alcuni si sono astenuti, altri hanno deciso di abbandonare l’aula.

LE REAZIONI – Esulta il Governo: “Impegno mantenuto, promessa rispettata. L’Italia ha bisogno di chi non dice sempre no. Avanti, con umiltà e coraggio. È #lavoltabuona”, scrive il premier Renzi su Twitter. Gli fa eco il Ministro delle Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi: “Ci hanno detto “non ce la farete mai”. Si erano sbagliati, ce l’abbiamo fatta! Coraggio Italia”. Commenti positivi anche da parte del Ministro dell’Interno Angelino Alfano: “Abbiamo approvato una buona legge elettorale che dà stabilità, rappresentanza e anche le preferenze. Con l’Italicum la giusta direzione”. Di tutt’altro parere le opposizioni.

TUTTO SULLA NUOVA LEGGE ELETTORALE

Il forzista Renato Brunetta dichiara: “”E’ una vittoria di Pirro per Renzi e il suo Governo, una violenza al Parlamento, bruttissima giornata per la democrazia del nostro Paese”. Danilo Toninelli del Movimento Cinque Stelle si appella al Presidente della Repubblica: “Ci rivolgiamo a Mattarella perché tra pochi giorni sulla sua scrivania giungerà questa schifosa legge elettorale e lui deve decidere se firmarla oppure no. Noi da cittadini chiediamo di non firmare quella legge. Le stiamo chiedendo coraggio, è una scelta coraggiosa, una scelta che serve per il bene del Paese e per la nostra libertà”. La spaccatura nel Partito Democratico è profonda: Bersani parla di un “dissenso abbastanza ampio”. Rinforza la tesi dell’ex segretario Pd anche Gianni Cuperlo: “Sono dei dati su cui riflettere e abbiamo dimostrato che le regole del gioco vanno cambiate insieme, non a colpi di maggioranza”.