NIZZA – Si faceva chiamare Anthony Laroche e sembrava essere l’uomo ideale: fisico da urlo come quello di un fotomodello, intelligente, sensibile e virile al contempo. L’iscrizione a diversi siti d’incontri gli aveva permesso di attirare decine di donne alla ricerca del principe azzurro e di un tocco di piccante. Fin dal primo incontro infatti, quello che sembrava un fotomodello proponeva alle sue partner rapporti sessuali al buio e con gli occhi bendati. Dopo il rapporto però queste donne non si trovavano davanti l’affascinante e misterioso Anthony Laroche, di 37 anni, bensì un uomo stempiato e bonaccione di ben 68 anni.
Il finto fotomodello usava questo stratagemma almeno dal 2009. Parla d’incontri “piccanti” con donne “eccitate” dal suo “scenario”. La procura di Nizza, che ha ordinato gli arresti domiciliari il 17 marzo, accusa l’uomo di “stupri a sorpresa”. Il giorno precedente una delle conquiste di Anthony ha porto denuncia e racconta ai poliziotti: “Un uomo, con lo pseudonimo di Anthony Laroche è entrato in contatto con me”. Continua dicendo: “Mi spiegava di voler giocare come in Cinquanta sfumature di Grigio, per provare più piacere ed essere più eccitato”. Una volta arrivata nell’appartamento buio e dopo essere stata bendata, la donna decide, malgrado le resistenze di Anthony, di accendere la luce e racconta di aver visto un uomo di circa 65 anni con gli occhiali, stempiato, panciuto e pieno di rughe che non corrispondeva affatto al ragazzo della foto del sito di incontri.
Il commissariato di Nizza ha poi scoperto che il finto fotomodello è entrato in contatto con 350 donne in tutta la Francia e che possedeva 200 foto intime di donne diverse. L’uomo, che era già stato condannato a un anno di prigione per frode fiscale spiega, parlando delle foto rubate al fotomodello tenebroso: “Le ho trovate su Google. […] Un modo per mantenere l’anonimato” e giustifica gli stupri sostenendo: “Quando la donna è venuta nella mia camera, nuda, era consenziente e in quel momento non pensava affatto alla faccia che potevo avere. […] Se mi avesse chiesto se ero veramente l’uomo della foto le avrei detto la verità”.