Inclusa fra le cosiddette malattie autoimmuni, la celiachia è una patologia dell’intestino tenue che attualmente colpisce oltre 160 mila italiani, ed è legata ad una risposta infiammatoria dell’organismo alla gliadina, una proteina del glutine presente nel grano ed in altri cereali comuni, come l’orzo. Poiché non esiste una cura e colpisce indistintamente a qualunque età i soggetti geneticamente predisposti, l’unico rimedio per limitare l’atrofia dei villi intestinali, conseguenza diretta della celiachia, è eliminare totalmente dalla propria dieta gli alimenti contenenti glutine. Considerando che il grano rappresenta un ingrediente fondamentale alla base di numerosissime diete, basti pensare alla pasta, al pane e alla pizza del modello mediterraneo, è facile immaginare quanto la patologia possa impattare sulla qualità della vita delle persone.
In occasione della Settimana Nazionale della Celiachia (16-22 maggio 2015), organizzata dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC), sono stati diffusi nuovi dati sulla malattia, che nell’ultimo anno ha fatto registrare 15 mila casi in più rispetto a quello precedente. A causa dei molteplici sintomi, legati all’incapacità di assorbire correttamente alcune sostanze nutritive e che talvolta non si manifestano o vengono erroneamente scambiati con quelli di altri problemi, si stima che siano almeno 40 mila gli italiani affetti da celiachia senza esserne consapevoli, con seri rischi per la propria salute, tenendo presenti le complicazioni cui si può andare incontro. In alcuni casi, infatti, i celiaci hanno un maggiore rischio di essere colpiti da cancro intestinale, osteoporosi, sterilità ed altre patologie legate alla malnutrizione.
In seno alla settimana di sensibilizzazione, il 16, il 17 ed il 22 maggio saranno organizzate a Roma tre giornate chiamate “fare cultura della celiachia”, dove oltre a poter consultare esperti nutrizionisti, sarà possibile degustare alcuni piatti cosiddetti “gluten free”, ovvero privi di glutine. Altri eventi saranno organizzati in tutta Italia, ed in particolar modo ci saranno alcuni stand all’Expo 2015 di Milano, l’esposizione universale espressamente dedicata al tema del cibo. Si stima che questa malattia, definita sociale, nel 2050 interesserà l’1% della popolazione mondiale, ovvero 90 milioni di persone, la cui diffusione è legata essenzialmente agli eccessi di glutine contenuti negli alimenti prodotti industrialmente.