“Andrò dal presidente della Repubblica a presentare le dimissioni”. Firmato: Alexis Tsipras. Dopo mesi alterni e controversi, dalla speranza di cambiare l’Europa al compromesso con i creditori internazionali, il leader di Syriza decide di dimettersi. Ora toccherà a Vangelis Meimarakis di Nuova Democrazia, capo dell’opposizione, formare un governo di coalizione fino ad autunno: 13 o 20 settembre sono le date in lizza per le elezioni anticipate.
L’annuncio arriva in diretta televisiva: “Il popolo deve prendere il potere. Voi dovete decidere se siamo riusciti a portare avanti il Paese e se siamo in grado di far uscire il Paese dalla crisi. Voi deciderete con il vostro voto chi è in grado di dare speranza. Deciderete chi sarà capace di fare i cambiamenti necessari”. Tsipras aggiunge: “Ho la coscienza a posto, in questi mesi ho combattuto per il mio popolo. Vogliamo un forte mandato, un governo stabile e la solidarietà con la società che vuole le riforme in senso progressista”.
La Grecia ha appena ricevuto la prima tranche di aiuti finanziari, pari a 13 miliardi di euro, ma ben pochi rimarranno nelle casse elleniche: 3,4 devono essere restituiti alla Banca Centrale Europea e 7,16 all’Eurogruppo. Così, nel suo discorso Tsipras commenta l’accordo sottoscritto dal suo governo con i creditori internazionali: “Non è quello che volevamo ma era il migliore che potessimo ottenere date le circostanze. Siamo obbligati a rispettare l’accordo ma combatteremo per mitigarne le conseguenze avverse”.
Infine, Tsipras rivendica il ruolo della Grecia come motore del cambiamento della politica europea: “Abbiamo portato il caso greco in tutto il mondo. Siamo stati da esempio per altri popoli. L’Europa non è più la stessa dopo questi mesi: l’idea di porre fine alle misure di austerità sta prendendo piede e noi, la Grecia, abbiamo avuto un ruolo molto importante in queste nuove idee e saremo sempre al primo posto”.