ROMA – Il Sindaco di Roma Ignazio Marino ha deciso di pagare di tasca sua le spese sostenute con la carta di credito del comune. “In questi due anni ho speso con la carta di credito messa a mia disposizione dal Comune meno di 20.000 euro per rappresentanza, e li ho spesi nell’interesse della città. È di questo che mi si accusa? Bene, ho deciso di regalarli tutti di tasca mia a Roma e di non avere più una carta di credito del Comune a mio nome”, ha affermato Marino.
Marino ha annunciato che la Ragioneria è già all’opera per calcolare le spese di rappresentanza effettuata con la carta di credito, compresa la cena con il mecenate Usmanov costata allo Stato 3540 euro. Il sindaco assicura che quella era la conclusione di un ciclo di incontri che ha portato alle casse del campidoglio 2 milioni di euro.
La procura ha intanto acquisito la documentazione relativa all’utilizzo della carta di credito di Marino. Lo stesso Campidoglio aveva messo online le spese per trasparenza, ma alcuni problemi erano subito saltati all’occhio. Il totale annuo delle spese di rappresentanza era di 150mila euro. Le opposizioni hanno parlato di cene non istituzionali e cifre da capogiro per tintoria e buffet-lunch. In un documento del 26 ottobre 2013 firmato da Marino si legge: “Il sottoscritto dichiara sotto la propria responsabilità che detto pagamento è relativo ad una cena offerta per motivi istituzionali ad alcuni rappresentanti di Sant’Egidio”. La comunità ha però affermato che nessun membro è stato invitato alla cena.
Sempre nello stesso anno si sarebbe dovuta tenere una cena con alcuni rappresentanti della stampa, ma alcuni testimoni riportano che Marino vi era andato con la famiglia. Un altro dubbio è stato sollevato dalla segretaria e assistente dell’ambasciatore del Vietman la quale contraddice la versione di Marino sulla cena del 6 settembre 2013. Intervistata da Radio Capital, la giovane ha affermato che tra i 2 c’è stato solo un incontro istituzionale.