CINA – Liu Tao, una donna cinese, stava dormendo tranquillamente in una stanza che aveva affittato dalla cugina a Shaodong County, in Cina, quando un bambino di 6 anni che abitava nello stesso piano è entrato nella camera per giocare. Disturbata e infastidita dal bambino, Liu l’ha inizialmente cacciato via, ma quando il piccolo, soprannominato Xiaoming, è tornato nella stanza per giocare, la donna ha reagito violentemente.
Liu Tao è corsa in cucina, e, armata di coltello e forbici, ha pugnalato e tagliato ripetutamente le dita, la testa, il viso e i genitali del bambino, lasciandolo poi in una pozza di sangue. La donna è poi fuggita dal luogo dello scempio, ma è stata in seguito catturata dalle autorità del suo villaggio natale. Secondo le dichiarazioni del padre del bambino, che ha rivelato solo il cognome, Zhou, Xiaoming ha perso diverse dita e il suo pene è stato completamente rimosso.
L’uomo ha spiegato che la polizia ha chiesto a Liu Tao dove avrebbe messo il pene del bambino, ma la donna rifiutava di rispondere. I resti mancanti del piccolo Xiaoming sono stati ritrovati nascosti in un vaso e spediti allo Xiangya Hosital, in provincia di Changsha, dove il bambino è ricoverato. I dottori affermano che le ferite sono molto gravi e sospettano di non essere in grado di riattaccargli le dita e il pene perché questi sarebbero stati separati da corpo per troppo tempo.
Liu Tao è stata condannata a più di 10 anni di carcere per aver inflitto maliziose lesioni personali al piccolo Xiaoming. Tuttavia la sentenza potrebbe diventare più indulgente se Liu riuscisse a dimostrare di essere affetta da disturbi mentali ricorrendo a un rapporto medico.